“Uno dei maggiori sequestri di stupefacente degli ultimi anni in Altotevere”, queste le parole del Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Città di Castello Alfredo Cangiano, che ha illustrato in una conferenza i dettagli dell’operazione, andata in porto lo scorso venerdì (6 marzo).
L’adesivo e la “faccia nuova” – Sono stati i militari della Stazione di Umbertide ad accorgersi, intorno alle 19.30, di una “faccia nuova” alla guida di una Seat Ibiza sospetta nel centro abitato. Sulla vettura, infatti, spiccava un adesivo di un esercizio commerciale in provincia di Milano, Comune dal quale, negli ultimi tempi, provengono gran parte delle auto rubate. Lo stesso conducente, inoltre, dava l’impressione di essere abbastanza intimorito.
Il controllo – I Carabinieri si sono dunque messi a seguire il veicolo, che risultava essere intestato al 60enne G.S., residente a Milano ma di origini calabresi, con piccoli precedenti alle spalle. Una volta fermato il mezzo, i militari hanno proceduto ad un controllo più approfondito. L’uomo, che poi è risultato essere lo stesso proprietario del mezzo, ha dato risposte vaghe e incerte alle domande poste dai Carabinieri, che chiedevano i motivi della sua presenza a Umbertide. Inoltre, nonostante il 60enne avesse dichiarato di essere disoccupato, aveva nelle tasche ben 1500 euro in contanti, anch’essi “giustificati” in modo confuso.
La “sorpresa” nell’auto – Dopo aver perquisito l’uomo, i militari hanno fatto lo stesso con l’auto: in quest’ultima, nascosto in un piccolo vano del portabagagli, è stato rinvenuto un panetto di cocaina pura del peso di 650 grammi. Subito, per il 60enne, è scattato l’arresto con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti.
La droga – Le successive analisi effettuate sulla cocaina hanno evidenziato come da essa si sarebbero potute ricavare circa 2500 dosi. Inoltre la stessa droga, venduta al dettaglio, avrebbe potuto fruttare poco meno di 100mila euro. La cocaina, probabilmente, sarebbe stata destinata al mercato locale e a quello perugino.
G.S. è stato tradotto alla Casa Circondariale di Capanne. Il G.i.p del Tribunale perugino ha successivamente convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere in attesa del processo.