I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia hanno portato a termine una vastissima operazione antidroga avviata nel dicembre del 2008 che ha disarticolato un agguerrito sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Ventidue sono le persone arrestate nel corso di un blitz che ha visto impiegati oltre 150 uomini delle Fiamme Gialle. Nel corso dell'attività, durata quasi due anni, i finanzieri hanno sequestrato 27 kg cocaina pura, per un valore di 20 milioni di euro e 48 kg marijuana, per un valore di 600 mila euro, arrestando 19 corrieri ingaggiati per il trasporto della droga dal Belgio e dall'Albania e sequestrando valori in contanti per 11 mila euro e più di 600 autovetture fittiziamente intestate a prestanome ed utilizzate nella quasi totalità da narcotrafficanti per l'occultamento ed il trasporto della droga. Tra queste un Porsche Cayenne 4500 anch'esso utilizzato dall'organizzazione criminale per il narcotraffico internazionale.
Particolare attenzione hanno posto gli investigatori su alcuni atti criminosi verificatisi nel corso delle indagini all'Estero: il rapimento a scopo di estorsione, avvenuto in Belgio, del fratello di un affiliato, di nazionalità albanese, colpevole di non aver onorato un debito contratto per l'acquisto di una grossa partita di droga nonché il tentativo di omicidio, anch'esso verificatosi in Belgio, del capo dell'organizzazione criminale che è stato gravemente ferito con tre colpi d'arma da fuoco all'interno di un bar di Anversa.
Questi episodi delittuosi sono stati attentamente monitorati e ricostruiti, per i profili di responsabilità penale, in strettissima collaborazione con il Ministero dell'Interno, Direzione Centrale per i Servizi Antidroga in Roma, che ha provveduto all'attivazione dell'Organo collaterale belga, tramite rogatoria gestita dalla magistratura perugina (Dott. Mignini Giuliano, Dott. Pedrazzini Giuseppe, Dott. Cicchella Claudio).
L'indagine, condotta dai finanzieri del GICO del Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia, è il frutto di un intenso e delicato lavoro investigativo che ha impegnato i militari in complesse intercettazioni telefoniche ed ambientali, radiolocalizzazioni satellitari, appostamenti, pedinamenti ed interventi repressivi su diverse aree del territorio nazionale. I molteplici riscontri investigativi accertati dai finanzieri hanno permesso alla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Perugia, di richiedere 22 ordini di custodia cautelare in carcere per altrettanti soggetti, tutti di etnia albanese, ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Per nove di questi, residenti all'estero, sono stati emessi i previsti mandati d'arresto europei, eseguiti, tramite l'INTERPOL, da forze di polizia straniere. L'organizzazione delinquenziale estirpata era ben radicata a Perugia e su tutto il territorio umbro con ramificazioni in Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Lombardia. Parallelamente sono già state avviate le investigazioni per pervenire alla confisca di tutti i beni del sodalizio criminale, misura ritenuta indispensabile dai vertici delle Fiamme gialle perugine per privare i criminali dei mezzi strumentali per l'esecuzione degli illeciti traffici e delle ricchezze materiali costituite con il reimpiego del denaro ottenuto illecitamente.