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Droga, “Cosa Nostra Nigeria”, Cassazione conferma pene

Si trattò, nel maggio 2014, di una delle operazioni antidroga più importanti mai condotte a Perugia e conclusa grazie all’attività della Squadra Mobile del capoluogo umbro. La chiamarono operazione “Turn over, e smantellò un’organizzazione transnazionale gestita direttamente dalla Nigeria, con importanti ramificazioni in vari Paesi del mondo tra cui l’Italia. Un traffico di droga imponente, destinato a varie regioni italiane. L’Umbria era una di quelle, insieme a Lazio, Marche, Campania, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte. I “ganci” erano dislocati su Perugia, Milano, Roma, Caserta, Bologna, Firenze, Reggio Emilia, Modena e Padova.

Preso vertice di “Cosa Nostra Nigeria” / Operazione “Turnover”

L’indagine, avviata dalla I° Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Perugia, ha visto il coinvolgimento decisivo sin dalle battute iniziali del Servizio Centrale Operativo (SCO) della Polizia di Stato, che ha direttamente coordinato tutte le varie fasi dell’inchiesta, con l’aiuto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) per i profili internazionali. I riscontri alle numerosissime telefonate intercettate sono stati eccezionali, avendo gli investigatori seguito in tempo reale numerosi viaggi, con altrettanti arresti, dei corrieri che trasportavano in corpo anche 100 ovuli a volta.

Adesso quelle indagini sono state confermate dalla A.G. di Roma, dove la Cassazione, su sollecitazione degli indagati, ha stabilito la competenza in virtù del carattere Transnazionale della Organizzazione. Il Giudice delle Indagini Preliminari, confermando la sussistenza del traffico internazionale per i principali indagati, ha inflitto condanne pesantissime ai principali indagati e, nonostante gli sconti di pena derivanti dalla scelta del rito abbreviato, li ha condanne tra i 16 anni e gli 8 mesi. Per tutti gli indagati emesse anche pesanti multe e l’espulsione dal Territorio Nazionale a pena espiata.