Jacopo Brugalossi
Davvero un duro colpo al traffico di sostanze stupefacenti quello messo a segno dai Carabineri della stazione di Spoleto, agli ordini del Capitano Fabio Rufino. Due incensurati, uno spoletino di 25 anni e un ternano di 30, che al momento risultano disoccupati, sono finiti in manette e tradotti nel carcere di Maiano con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è stato eseguito nella serata di lunedì 22; il PM incaricato di convalidarlo è la dottoressa Federica Albano, che si pronuncerà in merito domani.
Le indagini – Sono state alcune chiamate provenienti dai cittadini, che segnalavano un via vai sospetto in un garage di Via Marconi, a mettere i Carabinieri sulle tracce dei malviventi. Dopo un periodo di attenta osservazione, i militari hanno fermato i due giovani in macchina lunedì sera, poco dopo l’uscita dal garage, per un normale controllo. Il loro evidente nervosismo (il ternano era già stato segnalato come assuntore dalla Compagnia di Spoleto) ha indotto i Carabinieri a perquisire loro e l’auto. Risultato, gli sono stati trovati addosso 80 grammi di marijuana già confezionata in dosi pronte per lo spaccio.
A questo punto ai militari non restava da fare altro se non perquisire l’appartamento dello spoletino (situato sempre in zona centrale anche se non prossimo al garage) e il garage stesso. Se nell’appartamento la perquisizione è stata piuttosto rapida ed ha portato al ritrovamento di altri 80 grammi di marijuana, nel garage la scoperta dei Carabinieri è stata a dir poco sorprendente.
Il laboratorio – Il box è dotato di un soppalco nel quale i giovani avevano allestito un vero e proprio laboratorio per la lavorazione e l’essiccamento della marijuana. 150 flaconi di fertilizzanti, ventilatori, termostati, acidi, lampade al neon, complesso sistema di essiccamento e pannello di istruzioni che spiegava tutti i passaggi del procedimento sono stati sequestrati dai militari, oltre ad una serie di piante già essiccate – per un totale di ulteriori 200 grammi – e gli immancabili bilancini di precisione per le dosi.
La quantità di marijuana sequestrata complessivamente (360 grammi) e il sofisticato sistema di areazione, deumidificazione ed essiccamento per la sua lavorazione, hanno suggerito ai Carabinieri che il giro di spaccio, inizialmente ristretto alla cerchia di amici e conoscenti, fosse in procinto di allargarsi al di fuori di essa. Le indagini stanno proseguendo anche per cercare di individuare dove i due complici coltivassero la sostanza, dato che nel garage non c’erano piante fresche, ma solo qualche vaso vuoto.
Giro d’affari – Secondo le stime dei Carabinieri, il valore della marijuana sequestrata si aggirerebbe intorno ai 3mila euro. Una cifra notevole, di cui i due “soci in affari” avevano assoluto bisogno per coprire le spese del loro laboratorio personale. Infatti, il costo dei fertilizzanti, delle lampade, dei ventilatori e degli altri marchingegni utilizzati si aggira intorno ai 2mila euro.