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Droga, bidello eugubino beccato a spacciare e arrestato

Redazione

Droga, bidello eugubino beccato a spacciare e arrestato

I poliziotti gli hanno trovato addosso hashish già confezionato in dosi / Molto lungo il suo curriculum criminale
Sab, 29/11/2014 - 13:59

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Il livello di attenzione della Polizia di Stato nei confronti del fenomeno della diffusione delle sostanze stupefacenti nella Provincia di Perugia è sempre alto, e non solo rivolto al centro storico ed alla zona di Fontivegge ma anche alle aree periferiche della città. Nel pomeriggio di ieri, venerdì 28 novembre, gli agenti della Squadra Mobile hanno svolto un servizio antidroga mirato proprio fuori città, più precisamente a Farneto di Colombella, dove hanno osservato, monitorato e seguito ogni movimento dei soggetti di maggiore interesse investigativo.

Il controllo – Dopo qualche ora gli agenti hanno deciso di fermare e controllare un soggetto già noto per il suo discreto curriculum criminale nel settore “stupefacenti”, che stava eseguendo dei movimenti sospetti. L’uomo, a bordo della sua utilitaria, come in una procedura già vista e rivista, ha parcheggiato la propria auto in un posto molto affollato, ovvero l’area antistante un centro commerciale: certamente, pensano gli agenti, dovrà incontrare qualcuno.

Fuga inutile – Immediato il controllo, ed altrettanto tempestivo, come era prevedibile, un disperato tentativo di fuga da parte dell’interessato che, riconosciuti i poliziotti, proprio grazie ai suoi trascorsi, ha cercato di darsela a gambe ma senza successo: bloccato, è stato identificato e perquisito accuratamente. C. C., bidello eugubino quarantottenne, all’interno di una tasca posteriore dei jeans aveva con sé, ben occultate ed avvolte nel cellophane, 2 panetti di “hashish” pronti per la distribuzione in piccole dosi da vendere al dettaglio: all’esito degli esami effettuati dalla Polizia Scientifica è stato accertato che la sostanza ha peso complessivo pari a circa 2 etti.

L’arresto – Inevitabile, a questo punto, per l’insospettabile bidello, l’arresto in flagranza di reato per il delitto previsto dall’art. 73 del DPR. 309 del 1990: d’intesa con il Pubblico Ministero di turno, Sost. Proc. Dott. Formisano, è stato trattenuto in Questura fino alla mattinata odierna per la successiva sottoposizione al giudizio direttissimo in Tribunale. Nel corso del quale l’arresto è stato convalidato e lo spacciatore è stato rimesso in libertà ma comunque sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Lungo ‘curriculum’ – Come accennato, lo spacciatore eugubino annovera numerosi precedenti di polizia: già nel 1996, a Gubbio, venne denunciato per detenzione, sempre di “hashish”, all’interno della propria autovettura, in ben due diverse occasioni, a febbraio ed a novembre, ma si trattava di piccole dosi, probabilmente per uso personale. L’anno successivo, il salto di qualità: trovato con circa 4 etti della stessa sostanza, venne arrestato per spaccio. Nel 2001, è la Sezione “Antidroga” della a fermarlo in zona Città della Domenica: era coinvolto in un episodio di spaccio con un soggetto tunisino, in questo caso si trattava di “cocaina”. Nel febbraio del 2005, un episodio analogo a quello odierno: l’uomo era in auto con due suoi concittadini e, fermato dalle Volanti in Via Rizzo, cercò di darsi alla fuga e di disfarsi di un oggetto di colore bianco, poi risultato essere un involucro contenente “cocaina”.

Foglio di via – Quest’ultima vicenda gli era costata un foglio di via obbligatorio dal Comune di Perugia a firma del Questore per ben 3 anni, ma non passerà molto che l’eugubino sarà denunciato anche per la violazione di questo provvedimento: nel maggio 2007, infatti, venne sorpreso in Via Sicilia, nonostante il divieto di fare ingresso nel Comune di Perugia, e pertanto denunciato un’ennesima volta.

Falsa dichiarazione – Ma la denuncia più curiosa è la più recente e risale al dicembre dell’anno scorso, quando il collaboratore scolastico si presentò in Questura per richiedere il passaporto e, sul modulo della domanda, alla voce “precedenti penali”, rispose un secco e determinato “NO”. Anche in questo caso la Polizia, consultato il suo voluminoso e pesante fascicolo, non ha potuto fare altro che denunciarlo all’Autorità Giudiziaria per falsità materiale commessa da privato in un atto pubblico.

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