DOMENICA AL TEATRO COMUNALE DI TODI "L'EBREO", CON ORNELLA MUTI, DUCCIO CAMERINI E MIMMO MANCINI - Tuttoggi.info

DOMENICA AL TEATRO COMUNALE DI TODI “L'EBREO”, CON ORNELLA MUTI, DUCCIO CAMERINI E MIMMO MANCINI

Redazione

DOMENICA AL TEATRO COMUNALE DI TODI “L'EBREO”, CON ORNELLA MUTI, DUCCIO CAMERINI E MIMMO MANCINI

Mer, 02/02/2011 - 17:30

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Domenica 6 febbraio, alle ore 21.15, andrà in scena per la Stagione di prosa del teatro Comunale di Todi “L'ebreo”, spettacolo reduce da più di un anno di tournée, interpretato da Ornella Muti, Duccio Camerini e Mimmo Mancini. Scritto da Gianni Clementi, “L'ebreo”, sfrutta le risorse del dialetto romanesco per raccontare, in modo diretto ed efficace, una delle pagine del nostro recente passato. Con il suo linguaggio asciutto e un raffinato meccanismo scenico, si è aggiudicato la prima edizione del Premio Siae Agis Eti, dedicato alla drammaturgia contemporanea, che ha l'obiettivo di offrire una concreta opportunità agli autori teatrali, dalla scrittura di un'opera fino alla sua realizzazione e diffusione. La regia è stata affidata alle sapiente direzione di Enrico Maria Lamanna.

La trama prende piede nel 1938, anno in cui sono entrate in vigore le leggi razziali. Molti ebrei pensarono di mettere al riparo i loro beni intestandoli a fidati prestanome. L'oscuro ragioniere Marcello Consalvi, uno dei tanti fortunati beneficiari, per questo motivo, si ritrova con un patrimonio che lo rende ricco. Vive con la moglie Immacolata in uno splendido appartamento nel ghetto di Roma. L'agio borghese della coppia è improvvisamente sconvolto quando, dopo tredici anni, il vecchio ebreo, proprietario legittimo del patrimonio, torna a bussare alla loro porta. Immacolata, interpretata da una sorprendente Ornella Muti, è letteralmente terrorizzata all'idea di perdere l'immeritato benessere e di ritornare all'infimo livello di coloro che si era abituata a guardare dall'alto in basso e a disprezzare. Decide, allora, che l'unico modo per porre fine all'incubo è eliminare il vecchio ebreo. Marcello Consalvi, ha qualche slancio di umanità che potrebbe apparire salvifico, a tratti sembra intervenire a fatica nella storia per conferirle un taglio umano, ma non potrà andare al di là della sua umana meschinità. Il timore di perdere una ricchezza caduta dal cielo e procurata con l'atroce bassezza dell'uomo si trasforma in ossessione. Ossessione che arriva al suo apice persino quando a bussare alla loro porta sarà la figlia Elena, di ritorno dal viaggio di nozze. Ma ormai chiunque bussa a quel portone, per Marcello e Immacolata, è “L'ebreo”. È questa la loro vera condanna.

Autore talentuoso e prolifico, Clementi scrive per le scene da oltre venti anni ed è considerato uno degli autori più rappresentativi del neorealismo teatrale italiano. I suoi testi, perfettamente calibrati fra comicità e serietà, affrontano temi attuali con grande semplicità stilistica alternando situazioni divertenti a momenti di riflessione. La scelta del romanesco, diretto e accattivante, rende nelle intenzioni dell'autore maggiore credibilità ai personaggi.

Ne “L'ebreo” spicca fra tutti la figura ossessiva e meschina di Immacolata, la serva che nonostante il denaro (mal guadagnato) non riuscirà mai a togliersi la miseria da dentro, una “Lady Macbeth di borgata” cui dà vita e corpo Ornella Muti, al suo debutto teatrale. Con lei, nei ruoli del marito e dell'idraulico, troviamo Duccio Camerini e Mimmo Mancini.

“L'ebreo” è una black comedy cinica ma a suo modo divertente: ricco di battute che strappano più di una risata, il testo evolve gradatamente nei toni del noir fino ad una conclusione che scivola nel grottesco. Completano l'allestimento le scenografie di Massimiliano Nocente, i costumi di Teresa Acone e le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi.

Lo spettacolo “L'ebreo” ha registrato nell'ultimo anno oltre cento repliche nei maggiori teatri italiani.


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