“I problemi sessuali che affliggono i cittadini di ogni età si possono e si debbono risolvere per migliorare la loro qualità di vita: la figura dell’andrologo è in grado di offrire un importante contributo per risolvere i bisogni della popolazione maschile, grazie alle tecniche chirurgiche e le competenze di cui dispone la nostra sanità pubblica”: così il Dottor il Dott. Alessandro Zucchi dirigente medico presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia e responsabile del Servizio di Andrologia e Chirurgia Andrologica ricostruttiva, intervenuto sabato scorso al convegno svoltosi presso il Centro Congressi Giò Jazz sul tema: “Disfunzione erettile ed Eiaculazione precoce: scenari e soluzioni nella pratica clinica.” Nel convegno, organizzato dallo SNAMID (società scientifica per l’aggiornamento dei medici di medicina generale , gli esperti hanno affrontato i vari aspetti dei disturbi della sfera sessuale, soffermandosi sulle più moderne terapie mediche e chirurgiche.“ I dati a disposizione di ciascuna struttura sanitaria rappresentano solo la punta dell’iceberg dei problemi sessuali che affliggono gli uomini di tutte le età – sottolinea il Dr. Zucchi-; il fenomeno è decisamente sommerso per il timore di doversi confrontare con lo specialista; spesso si è più portati a confidare il proprio disagio al medico curante, e questo è già un primo passo importante per iniziare un percorso di diagnosi e di terapia”. E’ anche emerso nel corso dei lavori che spesso è necessario il supporto di un amico o di un familiare; nella esperienza di tutti i giorni degli esperti è stato sottolineato come a svolgere un ruolo importante sia la partner. Nel centro della struttura complessa di Urologia ed Andrologia del S. Maria della Misericordia diretto dal Pro. Massimo Porena, sono oltre 800 i giovani che vengono sottoposti annualmente a screening, nella maggioranza dei casi si tratta di ragazzi di età inferiore ai 18 anni. Sull’entità del fenomeno delle patologie sessuali osserva il Dr. Zucchi con l’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia : “ Quando era ancora in vigore la visita di leva, in oltre il 70% dei ragazzi venivano riscontrate patologie ai genitali; con l’abolizione di questo screening di massa, il fenomeno non ha nessun tipo di controllo. Purtroppo gli adolescenti, per una serie di motivi storici e culturali, non vengono seguiti nel corso del loro sviluppo sessuale, cosa che al contrario avviene per le ragazze; si verifica così che ad occuparsi del loro sviluppo puberale, siano esclusivamente i genitori e le conseguenze sono spesso molto serie. Questa mancanza di assistenza determina problemi di carattere sanitario come sterilità e disturbi sessuali ,con ricadute sul piano sociale”. Nel Centro della Clinica Urologica vengono effettuate diagnosi di patologie congenite od acquisite quali varicocele, criptorchidismo, ipogonadismo, recurvatum penieno congenito, fimosi, ernie inguinali congenite, lichen sclero atrofico, malattia a trasmissione sessuale, che possono avere gravi ripercussioni nella vita dei i giovani pazienti. Al convegno sono anche intervenuti il sessuologo e andrologo Dott Antoni Artegiani dell’ASL1, mentre per lo SNAMID, Sezione di Perugia, i medici di Medicina Generale Dott Maurizio Lucarelli e Giorgio Alvisi. A presiedere i lavori dei convegni il consigliere nazionale Giovanni Monsù.
Disturbi sessuali, 800 giovani all’anno si curano al Santa Maria della Misericordia
Il convegno a Perugia, dalla disfunzione erettile ed eiaculazione precoce
Lun, 05/10/2015 - 14:03