Dissesto Comune Terni, Corte dei Conti aumenta ammenda e dispone interdizione per Di Girolamo e D'Ubaldi. Assolti gli atri ex assessori
La Corte dei Conti dell’Umbria, in relazione ai ricorsi sul dissesto presentati dagli ex amministratori Francesca Malafoglia, Emilio Giacchetti, Stefano Bucari, Francesco Andreani, Daniela Tedeschi, Cristhia Falchetti Ballerani, Tiziana De Angelis, dell’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo e dell’ex assessore al bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi, ha emesso la sentenza che vede condannati proprio l’ex sindaco Di Girolamo e l’ex assessore D’Ubaldi al pagamento di un’ammenda superiore rispetto a quella iniziale che, rispettivamente, ammontano a 11mila 800 euro e 59mila 034 euro (pari a 20 volte la retribuzione mensile lorda percepita al momento della violazione contestata).
Dissesto, gli ex amministratori assolti
Francesca Malafoglia, Emilio Giacchetti, Stefano Bucari, Francesco Andreani, Daniela Tedeschi, Cristhia Falchetti Ballerani e Tiziana De Angelis, invece, non dovranno versare nulla, accogliendo, di fatto le osservazioni dei legali, secondo i quali “Tutti gli opponenti contestano la carenza di motivazione del decreto opposto, in quanto non avrebbe adeguatamente esaminato l’eccezione relativa alla mancanza di contestazione specifica, da parte della Procura, in ordine alla condotta causativa del dissesto”. Pertanto, si legge nel dispositivo: “Nei confronti degli altri assessori della Giunta e del vice sindaco, infatti, la Procura ha mosso accuse generiche, non consentendo di individuare la norma o la regola di condotta che essi avrebbero violato. La posizione di questi opponenti va infatti differenziata da quella del sindaco e dell’assessore al Bilancio, in quanto alla specifica competenza funzionale di ognuno di essi non discendevano automaticamente obblighi stringenti di governo complessivo della gestione finanziaria”.
Dissesto, doppia condanna per l’ex sindaco Di Girolamo ed ex assessore D’Ubaldi
Per D’Ubaldi, si legge nella sentenza: “la condotta ha contribuito a causare il dissesto ed è stata caratterizzata da grave negligenza, imprudenza e imperizia” – per questo è stata disposta la doppia condanna, cioè quella pecuniaria e l’interdizione. Stessa condanna anche per l’ex sindaco Di Girolamo nei confronti del quale la Corte dei Conti osserva: “Una condotta certamente causativa del dissesto ed è stata caratterizzata da inescusabile negligenza, imprudenza ed imperizia”.