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DISCARICA ABUSIVA DI LETAME LUNGO IL FOSSO, IN TRIBUNALE LA TITOLARE DI UN'AZIENDA AVICOLA

Una condanna ad un mese di reclusione 300 euro di multa. È quanto ha stabilito il tribunale di Spoleto quest'oggi nei confronti di un rappresentante, accusato di appropriazione indebita nei confronti dell'azienda datrice di lavoro. L'uomo infatti, secondo la ricostruzione fatta dai giudici, si era appropriato del pagamento di un cliente invece di versarlo all'azienda per cui lavorava. L'imputato è stato inoltre condannato a risarcire di oltre 2.000 euro l'azienda per danni morali, oltre al pagamento delle spese legali.

E sempre quest'oggi in tribunale a Spoleto si è aperto il processo che vede imputata la titolare di una azienda di allevamento di pollame a conduzione familiare nel territorio del comune di Giano dell'Umbria. L'accusa per la donna è di smaltimento illecito di rifiuti e discarica abusiva, ma non si esclude che questi, circa 100metri cubi di escrementi animali, abbiano contaminato la falda acquifera sottostante. A denunciare la presenza della “discarica” abusiva (in merito alla quale non risulterebbe nessuna autorizzazione o documentazione) sarebbe stato il proprietario di un terreno adiacente all'azienda di allevamento. Gli inquirenti, dopo i primi rilevamenti all'epoca dei fatti (2006), ora dovranno appurare se il letame, depositato su un terreno vicino ad un fosso, possa esser finito nell'acqua, inquinandola.