Per una volta che maggioranza ed opposizione erano concordi su un atto, relativo alle persone con disabilità, la maggioranza improvvisamente fa un passo indietro. E’ questa la denuncia che arriva dai gruppi di opposizione in consiglio comunale a Terni, dopo quanto avvenuto durante la seduta di ieri della seconda commissione consiliare.
In una nota congiunta, infatti, i consiglieri Angelica Trenta (Movimento 5 stelle), Enrico Melasecche (I love Terni), Franco Todini (Il Cammello) e Francesco Ferranti (Forza Italia) evidenziano che “in seconda commissione, dopo mesi di lavoro su un atto di indirizzo a favore delle persone con disabilità, condiviso da tutti i consiglieri di maggioranza ed opposizione, al momento del voto, il PD ha portato indietro di decenni il dialogo fra diritti delle persone con disabilità e amministrazione comunale.
Il consigliere di maggioranza Lamanna ha proposto infatti un emendamento all’atto che era stato concordato con le associazioni, che ne tradisce gli intenti rispetto alle volontà dichiarate nelle varie audizioni e che ci porta indietro anche rispetto al percorso di agenda 22, nonché si allontana diametralmente dalle stesse recenti decisioni del Governo in materia. Si potrebbe dire che a Terni a comandare non sia un partito spinto dalla volontà di andare incontro agli interessi della cittadinanza e quindi dell’utenza dei servizi bensì un partito alla mercé di interessi “altri” a favore di tutti fuorché del diritto dei disabili di essere al centro delle scelte che li riguardano”.
Il sub-emendamento proposto e votato dai consiglieri PD Lamanna, Burgo, Zingarelli, Desantis, propone di far partecipare ai tavoli inerenti i servizi e quindi i bandi e gli appalti per le persone con disabilità, oltre ai legittimi portatori di interessi quali persone disabili, le loro famiglie e le associazioni che li rappresentano, – riferiscono gli esponenti di minoranza – anche i gestori degli attuali appalti di servizi; “proprio quei servizi in appalto che il Comune ha l’obbligo di monitorare ed eventualmente valutare in negativo o positivo rispetto agli obiettivi o meno raggiunti a fine appalto. Ci si trova di fronte ad un conflitto di interessi – secondo le opposizioni – che va a peggiorare, anziché migliorare, la situazione presente nella quale le persone con disabilità sono spesso vittime di un sistema che non mette al centro le loro esigenze ed i loro bisogni ma di logiche che costruiscono una rete intorno ad essi che va spesso a soffocare la loro auspicabile libertà di scelta anziché incrementarla. Una situazione che permane solo nel nostro territorio poiché certi obiettivi richiesti dalle associazioni sono ormai realtà in altre Regioni come la Toscana e l’Emilia Romagna.
Eppure il sindaco Leopoldo Di Girolamo, in campagna elettorale, aveva elargito promesse impegnandosi anche con la firma del documento FISH-FAND a favore dell’incremento dei diritti delle persone con disabilità: documento sottoscritto anche dai candidati sindaci dell’attuale minoranza con la differenza per cui però, il partito del sindaco, al momento del voto, si esprime in modo netto contro gli impegni presi.
Ci troviamo di fronte alla situazione paradossale per cui, secondo il Partito democratico, a decidere nei tavoli di confronto con l’amministrazione sul come gestire i fondi per i servizi per le persone diversamente abili, non siano le persone disabili stesse “grazie” alle quali giungono i finanziamenti pubblici, bensì soggetti in palese conflitto di interesse rispetto alla erogazione dei servizi in quanto potenziali o attuali interessati alla gestione degli stessi. Un po’ come se nei tavoli per la stesura degli indirizzi di capitolati e bandi per lavori pubblici a partecipare fossero le stesse imprese appaltatrici prevalendo in questo modo il proprio interesse piuttosto che quello pubblico e della comunità in materia.
Contro la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, contro il buon senso e l’evoluzione che finalmente anche su questo tema il Governo e le discussioni in sede regionale dell’Umbria stavano emergendo, questa maggioranza in II commissione fa un inaccettabile e vigliacco passo indietro. Come consiglieri di minoranza che hanno partecipato attivamente alle commissioni sul tema e che si erano presi l’impegno di aiutare l’amministrazione comunale nel dialogo e nel percorso di incremento di tutele e diritti per i cittadini disabili, non possiamo che esprimerci all’unanimità con indignazione, sconforto e sgomento. La battaglia per i diritti dei cittadini disabili sarà presto dibattuta in Consiglio comunale ove non verremo meno agli impegni presi nei confronti di un progresso sul fronte della libertà e diritto di scelta nei servizi per i cittadini disabili e le loro famiglie”.