Cronaca

Disabile fatta prostituire a Spoleto, scarcerazione di padre e fidanzato al vaglio del Riesame

Si trovano reclusi uno nel carcere di Maiano e l’altro in quello di Sabbione i due uomini arrestati dai carabinieri della Compagnia di Spoleto con la pesantissima accusa di sfruttamento della prostituzione nei confronti di una giovane spoletina disabile. Il Tribunale del Riesame di Perugia dovrà decidere la settimana prossima se rimettere in libertà o confermare le misure cautelari a carico dei due, uno padre della ragazza, l’altro il suo compagno.

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Le manette ai polsi dei due – nell’ambito dell’operazione “Pretty Woman” illustrata ieri a Perugia – sono scattate a fine gennaio, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere al termine di una delicata indagine, coordinata dal sostituto procuratore Gennaro Iannarone. Insieme a loro era finito ai domiciliari un terzo uomo, il titolare di un albergo alle porte della città, accusato di favoreggiamento: la ragazza si sarebbe incontrata con alcuni clienti nella sua struttura senza che lui registrasse la sua presenza. Dopo l’interrogatorio di garanzia a carico dei tre, però, per l’albergatore (J.F., 51 anni, difeso dall’avvocato Mario Settimi) è stata disposta una misura più lieve: l’obbligo di firma.

Martedì, invece, il Riesame deciderà se l’ordinanza di custodia cautelare in carcere sarà confermata o meno per il padre della giovane (lo spoletino R.S., 46 anni, difeso d’ufficio dall’avvocato Antonia Marucci) e per il fidanzato di questa, il rumeno 32enne V.M., difeso dall’avvocato Andrea Troiani. I due, accusati di induzione e sfruttamento della prostituzione, si trovano in due penitenziari diversi per evitare che possano comunicare tra loro.

Quello che più conta, però, è che per la ragazza, con dei disturbi psichici ed in cura, finalmente l’incubo è finito. Ora si trova in una struttura protetta, dalla quale potrà ripartire per costruirsi una nuova vita dopo l’inferno nel quale era piombata.

In diversi si erano accorti che succedeva qualcosa di strano nelle vie a ridosso del centro storico: quella ragazza che passeggiava su e giù fino all’arrivo di clienti è stata segnalata molto presto alle forze dell’ordine. Con i carabinieri del nucleo operativo, guidati dal luogotenente Valter Crosti, che hanno avviato la delicata attività di indagine culminata con le ordinanze di custodia cautelare. Inchiesta secondo cui il fidanzato ed il padre della giovane sarebbero stati i suoi aguzzini, spingendola a prostituirsi e intascando i soldi provento dell’attività. Il 32enne rumeno avrebbe addirittura messo degli annunci online per attirare clienti, che arrivavano non solo da Spoleto ma anche dal ternano e dal perugino. Un’ottantina quelli identificati nell’ambito dell’inchiesta e che, vista anche la situazione di disabilità della ragazza, ora rischiano anche loro di finire sotto accusa.