Il 6 dicembre segna una data fondamentale per la legislazione italiana con l’approvazione unanime, con 139 voti favorevoli, da parte del Senato, del diritto all’oblio oncologico. Questo passo avanti, già confermato dalla Camera dei Deputati lo scorso luglio, rappresenta una pietra miliare nella lotta contro la discriminazione dei pazienti oncologici.
Impatto sui servizi bancari, assicurativi, adozioni e concorsi
La legge n. 851 introduce una normativa chiara: è vietato richiedere informazioni sulle pregresse condizioni di salute oncologica in ambiti come i servizi bancari, finanziari e assicurativi. Questo rappresenta un cambiamento radicale per chi è guarito da tumori, ora libero di accedere a mutui e assicurazioni sulla vita senza discriminazioni.
La legge estende la sua protezione anche al processo di adozione e alla partecipazione a concorsi pubblici, garantendo ai sopravvissuti al cancro pari opportunità e dignità.
Dall’Umbria la soddisfazione dell’AUCC
“E’ effettivamente una norma di civiltà – afferma il presidente dell’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro, professor avvocato Giuseppe Caforio – un bellissimo regalo di Natale per tantissimi pazienti oncologici, che hanno vinto la loro battaglia contro il cancro. Questa legge significa riappropriarsi del diritto di adottare un bambino, chiedere un mutuo in banca, attivare una assicurazione sulla vita, o acquistare un’auto a rate. Azioni importanti della propria quotidianità e di vita normale che, fino a oggi, erano precluse ai pazienti oncologici. Da oggi, tutto ciò non rappresenterà più un problema, un limite, una esclusione, perché finalmente la malattia non sarà più un marchio negativo e sparirà dalla storia individuale.
Il diritto all’oblio è il diritto a essere dimenticati come pazienti oncologici e a non essere discriminati per questa loro passata condizione. Una legge che cancella discriminazioni e riafferma i diritti”.
“Una battaglia di civiltà”
Il diritto all’oblio oncologico va oltre una mera norma legislativa; è un avanzamento nella civiltà giuridica e sociale. Riafferma la dignità e i diritti dei sopravvissuti al cancro, permettendo loro di vivere senza l’ombra del pregiudizio legato al loro passato medico. “Vinciamo una battaglia di civiltà – ha dichiarato il Ministro della Salute Orazio Schillaci – a difesa delle persone guarite dal cancro” .