Aggiornamento ore 17.20 – Nel pomeriggio di oggi, 11 giugno, l’associazione “Terni Donne” ha inviato una nota che era stata diramata nella giornata di ieri, 10 giugno: “L’assessora all’ambiente del Comune di Terni ha oggi formalizzato le sue dimissioni che arrivano a seguito di una seconda brutale aggressione verbale che ha subito da parte di un collega assessore durante una discussione interna alla Giunta. Il patriarcato fa così: agisce senza manco il bisogno di rivendicare. In questo sistema muscolare sei una delle tante, una che si può prescindere, oltretutto avrai altri pensieri per la testa: un bambino in grembo. Che tu ci sia o meno non fa differenza. Avanti la prossima. Queste dimissioni ci regalano un quadro desolante e allarmante del livello del dibattito e del confronto che questa Giunta esprime, anche al suo interno. Esprimiamo solidarietà all’Assessora Aniello: una denuncia, l’espressione di un disagio, un grido di rabbia, una presa di coscienza, non può e non deve cadere nel vuoto. La voce delle donne non può essere silenziata dal machismo e dall’aggressività. Lo denunciamo con forza da sempre. Lo abbiamo fatto quando frasi sessiste e denigratorie sono state enunciate in consiglio comunale, lo facciamo oggi e lo faremo ancora e ogni volta che l’incudine della verbalizzazione tossica e dell’agire abusante schiaccerà la dignità delle donne. La giunta ha rotto un nuovo argine, scivolano via le acque della decenza. Che città stanno generando?“
Cosa accade a una donna che ‘osa’ denunciare violenza verbale e comportamenti ‘machisti’ all’interno del proprio partito, nello specifico Alternativa Popolare? Viene allontanata e accusata di essere “bugiarda” dalla squadra che fa ‘muro’ intorno al fortino di Palazzo Spada, viene attaccata dall’opposizione, nello specifico da FdI e ‘snobbata’ dalle organizzazioni e associazioni che si battono per la difesa dei diritti della donne e che, per molto meno, sono spesso intervenute nelle varie questioni che hanno interessato la politica.
“Ho analizzato le dichiarazioni della Giunta di Terni, pervenute a ben 12 ore da quanto esposto dalla scrivente – scrive Mascia Aniello – leggendo certe parole sovviene la parabola della rana bollita. La sottoscritta viceversa conferma non solo le aggressioni verbali ricevute, ma le comproverà anche in ogni sede. Aggiungo che, soltanto pochi giorni fa, con telefonate e messaggi, parte dello stesso esecutivo locale esprimeva in privato sincero turbamento per il contegno del collega. A maggior ragione invito allora gli interessati a procedere. Quanto al sindaco, due questioni: solo la violenza sessuale è violenza? Oltre all’incomprensibile sdoganamento di certi comportamenti, visto che ora ha assunto le deleghe all’ambiente lo invito a chiarire perché nemmeno una delle puntuali indicazioni scritte dal suo stesso superconsulente, estremamente critico sulla megadiscarica, sia stata inserita nel Protocollo di Intesa AST-Comune, motivo per cui stavo lasciando all’epoca, venendo stoppata dal Primo Cittadino medesimo. Anche qui comproverò in ogni sede quanto accaduto”.
“Sarebbe dunque questo il ‘punto di mediazione più alto nell’interesse dei cittadini’?
Assicurare una cosa e farne un’altra, tradendo il programma elettorale a esclusivo vantaggio dei laudatores di un’azienda altamente inquinante? Non serve aver letto Noam Chomsky per riconoscere che, cambiati i suonatori, resta identica la mistificazione giocata ai danni dell’ambiente e della salute pubblica a Terni. Solo che stavolta non finisce così” – conclude l’Aniello.
Tuttoggi.info, visto il silenzio generale del mondo delle donne, ha raccolto, simbolicamente, la testimonianza della Presidente della Provincia, Laura Pernazza: “Esprimo solidarietà a Mascia Aniello che ho avuto modo di conoscere durante un viaggio a Bruxelles e nei confronti della quale ho grande stima. Mi dispiace che venga utilizzato un certo tipo di linguaggio e un certo tipo di atteggiamento; in generale e soprattutto quando è un uomo nei confronti di una donna. Noi politici dovremmo essere di esempio, purtroppo Terni è spesso andata alla ribalta nazionale per questioni legate all’atteggiamento nei confronti delle donne; non è certo la prima volta che leggiamo di queste circostanze, purtroppo. Devo anche osservare il silenzio delle associazioni legate al mondo della difesa dei diritti delle donne che, molto spesso, si sono mosse per cose di minor rilievo”.
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