Difesa agguerrita e ripartenze: così le squadre "castorizzate" VIDEO

Difesa agguerrita e ripartenze: così le squadre “castorizzate” VIDEO

Massimo Sbardella

Difesa agguerrita e ripartenze: così le squadre “castorizzate” VIDEO

Dom, 05/06/2022 - 11:08

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Dagli "Immortali" alla panchina degli "Imbattibili": la carriera dell'esperto motivatore a cui il Perugia vuole affidarsi per il dopo Alvini

Difesa agguerrita, aggressività in mezzo al campo e ripartenze (la “terza fase”, come la chiama) una volta recuperata palla. Queste le caratteristiche delle squadre allenate da Fabrizio Castori, tecnico sul quale il Perugia punta per il dopo Alvini. Per lui Santopadre e Giannitti hanno preparato un contratto biennale, (inizialmente la proposta era di un anno con rinnovo automatico nel caso in cui il Perugia riuscisse ad accedere ai playoff). Una trattativa non ancora conclusa, visto che, tra l’altro, il 67enne tecnico di San Severino Marche è ancora sotto contratto con la Salernitana, sulla cui panchina è rimasto per 8 giornate in quella Serie A conquistata, a sorpresa, l’anno prima. La seconda promozione in A (l’altra con il Carpi), tra le 10 che hanno segnato la carriera del 67enne allenatore tra dilettanti e professionisti. Fabrizio Castori ha infatti vinto tutti i campionati, ad eccezione della Seconda Categoria e della Serie A. E vanta il record di panchine in B: 508, nessuno ne ha accumulate di più tra gli allenatori in attività. Un’esperienza sulla quale il Perugia vuole fare affidamento, dopo le scommesse (vinte, visti i risultati sul campo) con allenatori emergenti come Fabio Caserta e Massimiliano Alvini.


Castori, con obiettivo playoff


La difesa a 3

La difesa a 3 è tatticamente uno degli elementi che hanno messo Castori in cima alla lista del Perugia. Per i giocatori in rosa, sempre che il mercato non porti a stravolgere un pacchetto difensivo che si è dimostrato tra i più affidabili nello scorso campionato cadetto. Sul portiere Chichizola e l’esterno destro Sgarbi ha messo gli occhi la Cremonese di Alvini, atteso in Lombardia lunedì per la firma. Anche Dell’Orco, dopo l’ottimo campionato disputato, è in vetrina.

Tifosi delusi da Alvini

Nonostante le legittime ambizioni di un allenatore che non ha mai saggiato gli stadi della Serie A, la tifoseria perugina si sente delusa da Massimiliano Alvini, soprattutto per il modo in cui è maturato il divorzio. Dopo il rinnovo firmato appena due mesi fa e tante dichiarazioni d’amore per il Perugia, definito il suo “Real Madrid” dal tecnico di Fucecchio. Che però, va ricordato, ha sempre parlato chiaramente: in caso di chiamata per la A cambia tutto. Cosa puntualmente avvenuta.

Tanti tifosi giurano di non “innamorarsi” più di un allenatore, viste le tante porte girevoli degli ultimi anni. Ricordando che allenatori e giocatori passano, il Grifo resta. Nel mirino di una parte della tifoseria è tornato ad essere il presidente Santopadre, che per budget e ambizioni guida una società che evidentemente, per tecnici e giocatori, è considerata una tappa transitoria della loro carriera.


Alvini – Perugia, c’eravamo tanto amati


Le squadre “castorizzate”

Castori, però, per il suo temperamento, di tifoserie ne ha fatte innamorare tante. “Castorizzati” è il termine che fu dato ai giocatori del Lanciano, che nel 1999 conquistarono la Serie C2. Un appellativo che poi si è ripetuto a Cesena, Carpi, Salerno, le società dove il tecnico di San Severino Marche ha costruito i suoi più grandi successi. Riuscendo a motivare calciatori di rose che, almeno in partenza, non erano date per favorite.

Cesena: derby e rissa in campo

A Cesena, nella stagione 2003-2004, Castori conquista la Serie B e la Coppa Italia di C. La promozione avviene al termine di una infuocata finale playoff contro il Lumezzane. Il 20 maggio 2004 il Cesena avanti di una rete, si fa riprendere da Russo al 14′ del primo tempo supplementare. Un gol che condannerebbe i romagnoli. Ma l’esultanza di Pietro Strada, del Lumezzane, fa scattare i giocatori del Cesena. Volano colpi proibiti in mezzo al campo. Nella rissa è coinvolto anche Castori, che viene espulso. E deve vedere dalla tribuna la rete, al 7′ del secondo tempo supplementare, di Ambrogioni, che vale la B.

La denuncia di Strada (anche a quattro calciatori del Cesena) fa scattare anche un procedimento penale che coinvolge Castori e che non avrà poi esiti per la remissione della querela. La giustizia sportiva condanna il tecnico a tre anni di squalifica, poi ridotti a due. Costringendo il Cesena ad affiancargli Massimo Gadda, per sedere in panchina in campo.

Un finale burrascoso che, almeno sul piano mediatico, offusca la grande impresa sportiva del Cesena. Protagonista di tante imprese. Su tutte, il derby contro il Rimini, nel quale la squadra di Castori, sotto 0-2 a 15 minuti dalla fine, la ribalta 3-2.

Il Cesena, due anni dopo, sfiorerà l’accesso alla finale playoff per la Serie A.

La salvezza dell’Ascoli

Per l’Ascoli “castorizzato” l’impresa è invece la salvezza. Il tecnico arriva sulla panchina bianconera alla 13esima giornata. I bianconeri sono ultimi, con appena 7 punti. Grazie a un grandissimo girone di ritorno conquista la salvezza, nonostante 6 punti di penalizzazione.

La Serie A col Carpi

La Serie A Castori la conquista sul campo, con il Carpi, il 28 aprile del 2015. La sua squadra, con la miglior difesa, vince il campionato di B. mostrando di non mollare mai. Gli “immortali”, vengono definiti i giocatori di quella squadra. Un nome affibbiato dalla stampa dopo il pari 3-3 strappato sul campo del Brescia, in rimonta, con 2 uomini in meno e 3 rigori fischiati contro.

Il Trapani passa al Curi

Il 27 luglio del 2020 una rete di Luperini al secondo minuto di recupero consente al Trapani di Castori di battere il Perugia al Curi. Una stagione che vedrà retrocedere in C il Perugia, condannato ai calci di rigore nei playout contro il Pescara, e il Trapani, a causa di 2 punti di penalizzazione che risulteranno fatali. E non è stata, quella partita, l’unica in cui le squadre di Castori hanno fatto male ai Grifoni.

Salernitana in A

Ma il grande girone di ritorno dei siciliani spinge la Salernitana a chiamare in panchina in B il tecnico marchigiano. Che dopo un avvio difficile, porta la Salernitana a conquistare un secondo posto che vale la Serie A.

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