di David Militoni (*)
Le nuove idee dell'Amministrazione sul futuro degli impianti sportivi cittadini testimoniano la grave incapacità di programmare una strategia razionale nel settore. Era il 2007 quando l'ex assessore Stella ci parlava del nuovo mega centro di San Sabino che avrebbe dovuto raggruppare le maggiori strutture sportive di Spoleto anche attraverso l'ampliamento e l'ammodernamento di quelle concentrate a Piazza d'Armi grazie al project-financing pubblico-privato, l'attivazione di convenzioni con alcune federazioni nazionali e di tante altre cose che avrebbero dovuto fare della nostra città il punto di riferimento per l'Italia centrale. La Coverciano degli sport minori si diceva, allora.
In commissione ci sembrava troppo bello per essere vero, infatti con l'attuazione del piano regolatore quel sogno venne spazzato via dalla realtà e non tanto per la cattiveria di qualcuno quanto perchè poggiava su fondamenta troppo fragili, ovvero erano stati compiuti errori macroscopici nell'individuazione delle aree e nel rispetto di vari parametri.
Non sono passati che 4 anni dal 2007 e dopo aver dibatutto di recente a lungo in Consiglio comunale sul famoso Palatenda nato come palestra di appoggio in una zona infelice e destinato a diventare il maggior impianto cittadino, ecco il colpo di scena : oggi l'Assessore Cintioli ci dice “proviamo ad ampliare il PalaRota, il tendone costa troppo !”
E' triste dire : noi l'avevamo detto. E' triste sopratutto assistere alla totale assenza di programmazione dell'impiantistica sportiva, è triste ammettere come nei periodi di vacche grasse Spoleto non sia riuscita a dotarsi di impianti adeguati alla città, alle tante società, ai tanti sportivi che ogni qualvolta vedono una squadra cittadina assurgere agli onori delle cronache si vedono costretti a seguirla IN TRASFERTA.
(*) Consigliere comunale Pdl