Si celebra anche in Umbria il Diabete Day, il giorno dedicato all’informazione e alla prevenzione di questa malattia. Fino al 18 novembre in 105 farmacie della regione sarà possibile fare gratuitamente uno screening della glicemia, rilievo attraverso il quale si può calcolare il rischio di sviluppare il diabete nei prossimi 10 anni per chi non è affetto da questa patologia. Inoltre, nelle farmacie le persone diabetiche potranno ottenere informazioni per un corretto uso dei farmaci prescritti e l’importanza delle terapie stesse.
Lo scorso anno, grazie a questo screening, sono stati riscontrati quasi 300 casi di diabete nelle persone che si sono recate in farmacia ed in quasi 70 casi si è trattato di persone che non sapevano di avere il diabete, né lo sospettavano in base ai sintomi del loro malessere.
Diabete, ora l’insulina viene erogata automaticamente
Quest’anno, ha spiegato Silvia Pagliacci, presidente di Sunifar e Federfarma Perugia, viene fatto uno step in più, misurando anche il controllo dell’aderenza alla terapia per i pazienti diabetici con scompenso, rilevazione che si andrà ad aggiungere alla misurazione della glicemia e alla somministrazione dei questionari, costruiti, come già nell’esperienza umbra, sul modello internazionalmente validato del Finnish Diabetes Risk Score.
Anna Falchi madrina della Giornata mondiale del diabete a Gubbio
“L’Umbria da sempre è particolarmente attenta al tasto della prevenzione – aggiunge il presidente di Federfarma Umbria, Augusto Luciani -. Ed il ‘DiaDay’ è una iniziativa particolarmente significativa, perché le farmacie sono e vogliono continuare ad essere al servizio della gente“.
L’appello della politica
E nel giorno del Diabete Day anche la politica promuove la sensibilizzazione. “I buoni stili di vita e la prevenzione si imparano da piccoli”, commenta il consigliere regionale Carla Casciari (Pd). Che annuncia la presentazione di un’interrogazione alla Giunta “per il sostegno dei progetti Piedibus per la popolazione in età scolastica”.
“La prevenzione delle patologie – spiega Casciari – inizia fin dall’infanzia combattendo la sedentarietà a favore di uno stile di vita attivo che preveda, tra l’altro, l’abitudine ad un’attività fisica e motoria costante sin da bambini”. Casciari, nella sua interrogazione, prende a riferimento i dati pubblicati dal sistema di sorveglianza ‘Okkio alla salute’. “Nell’ambito di questa indagine – evidenzia – quanto emerge relativamente agli stili di vita dei nostri bambini non è molto incoraggiante; sono appena il 17,5 per cento coloro che si recano a scuola a piedi o in bicicletta. Una percentuale che ci colloca al quartultimo posto in Italia, seguiti soltanto da Calabria, Abruzzo e Molise. Certamente il contesto sociale e abitativo nel quale i bambini vivono incide sugli stili di vita. Non a caso, infatti, l’indagine evidenzia come gli spostamenti a piedi o in bicicletta da e per la scuola sono più frequenti nelle aree urbane dove le distanze casa-scuola si accorciano rispetto alle aree rurali. Un fattore determinante nello scegliere una mobilità attiva è, inoltre, la sicurezza dei luoghi e delle infrastrutture, come ad esempio la presenza di marciapiedi, percorsi pedonali e piste ciclabili”.
Carla Casciari evidenzia come, “in alcune aree dell’Umbria sono state avviate esperienze molto positive per la promozione di corretti e sani stili di vita. In particolare, le Usl, organizzano i ‘Piedibus del BenEssere’, ovvero iniziative di cammino gratuite ed aperte a tutti attraverso le quali si mira a raggiungere un duplice obiettivo: una mobilità attiva pedonale associata alla riscoperta degli spazi urbani e della socialità per favorire buone relazioni con sé stessi, con gli altri e con l’ambiente”.
“Tra le varie Linee Piedibus – continua il consigliere regionale -, le ‘Linee scolastiche’ sono promosse in collaborazione con i Comuni, le scuole, le associazioni di volontariato e cittadini che mettono a disposizione il proprio tempo per la comunità e consentono ai bambini di incontrarsi e camminare insieme ai compagni tutti i giorni, percorrendo la distanza di circa un chilometro fino alla sede scolastica, decongestionando nel contempo zone urbane ad alta intensità di traffico”.
Nello specifico, attraverso il suo atto ispettivo, Casciari chiede come e se la Giunta intende “incentivare la mobilità pedonale diretta a favorire stili di vita salutari in età scolastica promuovendo il Piedibus presso le istituzioni scolastiche della regione e se intende sostenere gli enti locali che realizzano nel loro territorio tale progettualità finalizzata a diffondere, fin dall’infanzia, l’importanza dell’attività motoria come strumento primario per la tutela della salute”.