La risposta dei consiglieri comunali di Gubbio non si è fatta attendere, dopo il ritiro delle deleghe a Di Benedetto da parte del sindaco Guerrini. Sul banco della discussione tornano nuovamente vecchi dissapori, dalle delibere sul Puc, alla vicenda Lumsa, agli interessi per il sito di costruzione della nuova farmacia. Dalla minoranza è Carlo Pierotti a farsi sentire, dichiarando in maniera marcata come la responsabilità di quanto accaduto fin'ora sia del primo cittadino eugubino, e come la maggioranza sia in realtà appesa ad un filo. Dalle fila della minoranza, inoltre, spira ancora il vento che chiederebbe le dimissioni di Guerrini. Immediata come ovvio anche la risposta di Di Benedetto, che parla di visione personale e singolare di un ruolo istituzionale tenuto dal sindaco di Gubbio. Di seguito la nota integrale dell'assessore.
La risposta di Di Benedetto – “Il decreto sindacale relativo alla revoca delle mie deleghe, comunicato oggi, è il conseguente epilogo di una volontà giustizialista del sindaco di Gubbio, provocata dalla gelosia nei confonti di un ruolo che non è stato mai capace di svolgere e sino ad ora celata solo al fine di ottenere risultati che altrimenti non sarebbe mai stato in grado di raggiungere. Il mio rientro dopo il 6 novembre 2012 è stato sollecitato, a dispetto della determinazione a cui ero arrivato, da molti amici allora comuni, che mi hanno convinto a proseguire gli impegni intrapresi. L’espressione democratica delle proprie idee diviene purtroppo per chi le professa una trappola mortale a cui non è possibile sottrarsi al limite di una evidente immoralità politica da lui professata. Devo confessare che, diversamente da ogni possibile attesa iniziale, ho purtroppo assistito a cominciare da alcuni mesi or sono, ad una interpretazione personale di un singolare ruolo istituzionale, (in tempi debiti già descritto e che riconfermo come mia visione del suo status) fondato sull’individualismo piuttosto che sul lavoro di gruppo, sull’individuazione dei nemici piuttosto che sulla creazione di alleanze, sulla divisione piuttosto che sull’unione e tale da non essere in grado di salvaguardare neppure i successi amministrativi che via via sono stati raggiunti nel solo interesse della città (Piscina comunale, nuova organizzazione degli impianti sportivi presso il Coppiolo, Puc 1, Puc 2 , Variante al PRG parte strutturale ormai giunto ad una fase avanzata di revisione, Progetto per la rifunzionalizzazione degli impianti di illuminazione stradale con finanziamento comunitario Por-Fesr, etc…). La scelta di proseguire nell’eliminazione fisica delle persone più strettamente a Lui legate, raggiunge con me dopo le dimissioni date dal Capo Gabinetto, il secondo obiettivo della lucida strategia volta a segnare altre due tacche sul manico della pistola del primo cittadino: quella del presidente del consiglio e del capogruppo. Mi congedo dalla cittadinanza che in queste ore mi sta dimostrando grande solidarietà, non abbandonando gli interessi dei cittadini che porterò avanti con un rinnovato impegno politico all’interno del mio partito dove in queste ore ho trovato molti consensi all’ attività svolta oltre che una solidarietà anche da coloro che mai mi sarei aspettato al mio fianco”.
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