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Decreto sicurezza, la Consulta boccia il ricorso dell’Umbria

La Corte Costituzionale ha giudicato inammissibili i ricorsi presentati contro il Decreto sicurezza dalle Regioni Umbria, Toscana, Calabria, Emilia-Romagna e Marche. Regioni che avevano impugnato numerose disposizioni della legge, lamentando in particolare la violazione diretta o indiretta delle competenze attribuite loro dalla Costituzione, tra cui quelle in materia sanitaria.

In attesa delle motivazioni della sentenza, l’ufficio stampa della Corte ha fatto sapere che “la Corte ha ritenuto che le nuove regole su permessi di soggiorno, iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo e SPRAR sono state adottate nell’ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato in materia di asilo, immigrazione, condizione giuridica dello straniero e anagrafi (articolo 117, secondo comma, lettere a, b, i, della Costituzione), senza che vi sia stata incidenza diretta o indiretta sulle competenze regionali”.

La Corte ha invece però che sia stata violata l’autonomia costituzionalmente garantita a Comuni e Province in virtù dei forti poteri che la legge attribuiva ai prefetti.