Nessuna indicazione su un eventuale rientro a scuola e nessuna certezza al momento sulla maturità e l’esame di terza media. Nella conferenza stampa del Governo di lunedì sera, nell’ambito della presentazione del nuovo decreto correlato al Coronavirus, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina non ha fornito indicazioni precise sulle modalità di conclusione dei cicli di istruzione per le classi terminali.
Prosegue didattica a distanza
Unica certezza è invece il proseguimento della didattica a distanza che non sarà più opzionale, ma parte integrante del processo formativo degli studenti e strumento utile alla valutazione per i docenti. Non ci sarà il ‘6 politico’ ha precisato il ministro, ma gli studenti che necessitano di recuperare alcune materie lo faranno a settembre, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
In campo 70 milioni per i device, già a disposizione delle scuole
Il Governo ha annunciato lo stanziamento per le scuole di 85 milioni di euro, “di cui 70 milioni dedicati ai device” ha detto Azzolina. “Questi soldi tra venerdì e oggi sono già nelle casse degli istituti scolastici, per l’acquisto di tablet e pc per gli studenti meno abbienti”.
Esami, 18 maggio data spartiacque
Rimangono ancora una incognita le modalità di svolgimento degli esami finali. Per quanto riguarda l’esame di Stato, in caso di mancato rientro a scuola entro il 18 maggio 2020 o nel caso non sia possibile svolgere gli esami per ragioni sanitarie, secondo la bozza del decreto scuola che circola da oggi, è prevista l’eliminazione delle prove scritte d’esame e la sostituzione con un unico colloquio orale.
Qualora, invece, si dovesse rientrare, la prima prova sarà di pertinenza del Ministero, mentre le seconde prove a cura della commissione interna.
Per quanto riguarda la conclusione del ciclo di studi della scuola media, gli studenti dovranno produrre un elaborato che andrà a integrare il voto espresso in fase di scrutinio dal consiglio di classe. Per i dettagli si attende comunque la pubblicazione del testo normativo.
Assunzione di 4500 docenti, doccia gelata per i precari
Nel decreto è anche stata inserita una clausola per assumere 4500 docenti, vincitori di concorsi e inseriti in graduatorie ad esaurimento per coprire i posti vacanti lasciati dai pensionamenti della quota 100. Brutte notizie invece per i precari. “Mi scuso a nome del Miur – ha specificato l’Azzolina – ma non potremo aggiornare le graduatorie dei precari. A partire dal prossimo anno ci sarà una digitalizzazione della procedura che snellirà l’iter di aggiornamento”.