Cancellati i circa 10 milioni di euro previsti inizialmente il polo scolastico di San Paolo e quindi per la ricostruzione delle scuole “Dante Alighieri” e “Prato Fiorito”. Il provvedimento, secondo quanto trapela, è stato firmato giovedì pomeriggio dal commissario straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini, che quindi con un colpo di spugna ha definanziato la ricostruzione delle scuole di Spoleto più danneggiate dal sisma del 2016, una media e una materna.
I due plessi terremotati erano stati inseriti nel primo piano straordinario di ricostruzione delle scuole, che comprendeva anche la ricostruzioni della scuola media Carducci di Foligno, della Carducci – Purgotti di Perugia e della scuola elementare di Bastardo. Per questi tre istituti i lavori, con ritardi enormi ed in alcuni casi problemi burocratici, sono iniziati. A stoppare l’avvio del cantiere spoletino nei mesi scorsi, invece, era stata la nuova amministrazione comunale guidata da Umberto de Augustinis che ha effettuato scelte politiche ben diverse: no al polo scolastico a San Paolo, ma ricostruzione (da chiarire ancora se con o senza demolizione) in loco sia per la “Dante” che per la “Prato Fiorito”.
Per poter finalmente avviare l’intervento sulle due scuole, però, il Comune di Spoleto da mesi aspettava un atto ufficiale proprio da Farabollini, che avrebbe dovuto ‘spostare’ i soldi previsti nel primo piano di ricostruzione delle scuole, autorizzando l’intervento richiesto dal sindaco de Augustinis (e chiarendo anche la questione delle spese della progettazione fatta). “Gli abbiamo scritto due volte, non ha risposto nessuno, quello della ‘Dante’ è ormai un caso politico, ne ho anche parlato con il Presidente Conte che ha detto che vedrà che potrà fare. Stiamo comunque studiando alcune soluzioni per gli studenti” spiegava giusto giovedì mattina il primo cittadino spoletino incalzato sul futuro della “Alighieri”. Poche ore dopo è arrivata la doccia fredda, con la comunicazione, appunto, che i soldi in questione (gli atti ufficiali del commissariato alla ricostruzione parlano di 9,6 milioni di euro) non sarebbero più a disposizione, anche se al momento non c’è traccia di documenti ufficiali.
Se, quindi, appare chiaro che gli studenti della scuola media di via Don Pietro Bonilli dovranno rimanere ospiti della “Pianciani”, nonostante qualche malumore sulla situazione era emerso nei mesi scorsi, il Comune ha in mano un piano B. Il sindaco de Augustinis indica come possibile soluzione “il piano del Miur per la costruzione di due nuove scuole al centro di Spoleto, una pratica che è in capo alla Regione“.
Si tratta dei 120 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dell’Istruzione, secondo quanto annunciato dal ministro Bussetti il 6 maggio scorso, “per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico degli edifici scolastici”, mirando ad “accelerare gli interventi nelle scuole delle quattro Regioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria)“.
“Il Decreto Ministeriale – spiegava il ministero in una nota – avvierà la definizione di un piano di costruzione di nuove scuole e di messa in sicurezza e adeguamento sismico di quelle già esistenti, nelle zone sismiche 1 e 2 delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, anche a seguito delle verifiche di vulnerabilità già autorizzate ed effettuate nei mesi scorsi dal Miur”.
Con questi fondi, quindi, potrebbero essere finalmente ricostruite la “Dante Alighieri” e la “Prato Fiorito”, anche se bisognerà leggere il testo del decreto ministeriale per capire se effettivamente questo tipo di intervento può essere autorizzato e finanziato. Al momento il decreto è al vaglio della Conferenza Stato – Regioni. E dovrebbe essere proprio la Regione Umbria, poi, a gestire i finanziamenti in questione, una volta assegnati. Alcune certezze sembrano però esserci: i tempi per riportare in una sede più consona gli studenti dei due plessi non saranno brevi. E viene anche da pensare che i fondi che arriveranno per Spoleto grazie a questo nuovo piano ministeriale avrebbero potuto essere utilizzati per interventi ulteriori rispetto alla “Dante” ed alla “Prato Fiorito”.
Arriva venerdì mattina la presa di posizione sulla delicata vicenda da parte di Spoleto Popolare e Alleanza Civica, i gruppi consiliari che rappresentano la passata amministrazione comunale che aveva progettato il polo scolastico a San Paolo nell’immediatezza del terremoto del 2016. Durissima la nota dei consiglieri Maria Elena Bececco, Ilaria Frascarelli, Gianmarco Profili e Roberto Settimi, di seguito il testo.
“Alla fine, il commissario alla gestione del terremoto Farabollini, ha tolto il finanziamento già concesso per la costruzione del “polo scolastico” di San Paolo. Attenzione, non dirottato su altri progetti, ma tolto! Finanziamento definitivamente perso!!!!!
Il Sindaco de Augustinis, dopo aver improvvidamente rinunciato alla costruzione del “Polo Scolastico”, rinunciando così anche alla costruzione di una nuova palestra prevista in quel progetto, e dopo aver detto tutto ed il contrario di tutto, aveva rassicurato la cittadinanza che i soldi non sarebbero andati persi e che sarebbero stati dirottati sul progetto di ricostruzione della Dante Alighieri e del Prato Fiorito nelle loro sedi originarie non curandosi, inoltre, delle risorse spese per il progetto che giova ricordare sono sempre soldi pubblici. Il sindaco a dicembre dichiarava ai giornali che era tutto fatto, parlava di questione di giorni. Poi mesi di assordante silenzio, rotto solo dall’ imbarazzante sceneggiata tra Flavoni e il presidente del consiglio Cretoni con il Commissario Farabollini a Spoleto, che evidentemente non è stata da questo molto gradita, e dalle improvvide dichiarazioni del Sindaco De Augustinis, che durante l’ “open day” della Dante Alighieri annunciava la riapertura della scuola per settembre 2019!
E invece oggi la doccia fredda. Soldi spariti, definanziato il progetto! E’ bene ricordare che si tratta di oltre 12 milioni di euro che potevano già essere immessi nel tessuto economico della nostra città dalla fine dello scorso anno. Quando ci si preoccupa dello stato della economia cittadina forse bisognerebbe prima pensare che il tessuto economico non si rilancia con i proclami ma con azioni concrete come quella alla quale si è tranquillamente rinunciato.
La realtà è solo una, gli attuali amministratori si sono dimostrati dei dilettanti allo sbaraglio, che costringeranno i nostri figli a stare per diversi anni in una situazione di disagio ed emergenza. Ed ora non ci vengano a raccontare la storiella che attingeranno alle risorse dai 120 milioni stanziati dal Miur per gli edifici scolastici nelle zone terremotate, perché si tratta di una mera eventualità che sopratutto richiede lo svolgersi di tutto un nuovo iter di concessione ed autorizzazione che richiederà anni. Questo senza considerare che le risorse del Miur potevano essere utilizzate in aggiunta a quelle già stanziate e potevano essere destinate per le altre scuole della nostra Città che così si sarebbero potute adeguare sismicamente. Questa è la lungimiranza dei nostri amministratori, questa è l’attenzione riservata ai nostri figli”.
Non si fa attendere anche l’opposizione di centrosinistra, che dopo aver salutato con favore lo sblocco dell’avanzo vincolato del Comune di Spoleto grazie al decreto “Sblocca cantieri”, critica però quanto avvenuto sul polo scolastico. Partito democratico, Ora Spoleto e Per Spoleto, infatti, definiscono come “notizia terribile” “la scomparsa di ben 10 milioni di euro nello schema di ordinanza del Commissario al terremoto Piero Farabollini, destinati al Polo Scolastico di San Paolo. Sappiamo bene, anche perché su questo argomento abbiamo presentato diverse mozioni e interrogazioni, che questa Giunta non è mai stata d’accordo con la delocalizzazione delle scuole Dante Alighieri e Prato Fiorito ma un conto è non essere d’accordo, scegliere un’altra strada e iniziare a percorrerla, un altro è stare immobili e promettere cose irrealizzabili. Per non parlare dei circa 300mila euro spesi per la progettazione del nuovo Polo scolastico che, a questo punto, sono stati spesi inutilmente. Il sindaco parla di probabili finanziamenti disponibili da parte del MIUR – 120 milioni di euro per le 4 regioni colpite dal terremoto – ma la cosa che più ci preoccupa sono i tempi.
Nel prossimo Consiglio comunale il futuro delle scuole post-terremoto sarà il primo argomento che vogliamo trattare e speriamo che finalmente una risposta chiara ed esaustiva ci possa arrivare da parte di chi da un anno è alla guida di questa città. Per ora l’unica cosa certa è che i nostri ragazzi iniziano oggi le loro vacanze senza sapere come sarà l’inizio del loro quarto anno scolastico dal terremoto del 2016 che ha reso inagibili le loro strutture”.
(ultimo aggiornamento alle ore 12.50 del 7 giugno)