Dalle politiche economiche e sociali scelte a Bruxelles alla sicurezza a Perugia. La Lega umbra attacca la sinistra, portando nel capoluogo l’europarlamentare generale Roberto Vannacci.
Con lui, sul palco, l’avvocato e già senatore Simone Pillon, che rivendica di poter trattare anche i temi considerati non politicamente corretti (“ci trattano come malati”) e mette in guardia dal riconsegnare la Regione Umbra “a una sinistra ideologica e folle che non distingue un maschio da una femmina”.
C’è Augusto Rossi, presidente umbro del Comitato Mondo al Contrario, nato nell’agosto del 2023 poco dopo la pubblicazione del “famigerato” libro di Vannacci.
E il segretario umbro della Lega, l’on. Riccardo Augusto Marchetti, che attacca il modo in cui la sinistra, tornata a guidare il Comune di Perugia con Vittoria Ferdinandi, intenda occuparsi del tema della sicurezza “in maniera olistica”. E per le regionali, chiede alla “cattolica Proietti” come può pensare di governare con figure che in Parlamento “fanno barricate per utero in affitto e adozioni gay”.
Vannacci lascia i temi locali per ricordare le “cose che voi umani” viste già in questi pochi mesi da europarlamentare. Denunciando quella che chiama “strategia del politicamente corretto”: far prevalere la percezione sulla realtà. E in questo modo “distruggere la società occidentale come la conosciamo”, nella cultura, nell’economia, nella famiglia, nell’istruzione, nell’enogastronomia, nella religione.
Porta gli esempi delle scelte fatte dalla sinistra “e da qualcun altro” su voti come quello a proposito del gas azero. Attacca “l’inganno” delle auto elettriche. L’attacco fatto all’agricoltura tradizionale “per farci mangiare grilli e larve”.
Riprendendo l’intervento di Marchetti a proposito dell’opposizione al termovalorizzatore in Umbria, chiede: “Qual è l’alternativa? Decuplicare la tassa sui rifiuti? Esportarli in altre regioni? Aprire altre discariche?”.
Poi, sempre a proposito del tema della sicurezza e della situazione a Perugia dove “mi dicono che in questi giorni ci sono stati degli eventi esecrabili”, ricorda come sia “il primo dei requisiti per lo sviluppo sociale di un Paese”, condizione imprescindibile per tutte le attività umane e sociali. Un tema, evidenzia, connesso anche con l’immigrazione irregolare e incontrollata. E cita i dati del Ministero: in Italia l’8,5% della popolazione è straniera, ma è responsabile del 34% dei reati. Che diventano la metà per i reati in aumento nel Paese, furti e rapine. Eppure, evidenzia, l’Europa mette sotto accusa la polizia perché “profila gli stranieri: come dire che i medici discriminano perché si occupano di più dei malati”.
Da qui la necessità di intervenire nelle città, adottando la politica della “tolleranza zero” con cui Giuliani ha ripulito New York: repressione, ma anche decoro delle città, secondo il principio del vetro rotto che richiama illegalità. “Non basta sguinzagliare poliziotti – avverte Vannacci – occorre combattere contro il degrado”.
Da qui l’invito a “mettere la decima” al posto giusto sulla scheda elettorale. Raccomandazione ripetuta a quanti si concede per un selfie e un autografo sul suo libro.