Una lunga carrellata attraverso sette secoli di assistenza medica a Terni, da Giovanni di Rieti – che nel 1398 fu incaricato dal Comune di aprire la 'condotta medica' per 50 fiorini annui – alla realizzazione dell'Ospedale “Santa Maria”. E' quella che Daniela Ghione e Emanuela Ruffinelli hanno effettuato con “Dalla saggezza pratica alla scienza della salute. Percorso storico-evolutivo dell'assistenza a Terni” il monumentale volume pubblicato dall'Istess, che verrà presentato giovedì 5 febbraio alle 17.30 all'Archivio di Stato (Palazzo Mazzancolli) e a cui è dedicata anche una mostra fotografica che si può visitare al Cenacolo San Marco fino a martedì 10 febbraio, dalle 9.30 alle 13 e dalle 17 alle 19. “Sul piano della carità – spiega Stefania Parisi, direttore dell'Istess – nel medioevo già operava la Confraternita di San Nicandro, che con un lascito ad opera del concittadino Tristano di Joannuccio nel 1366 fondò un ospedale per i poverelli di Gesù Cristo. Nella storia di Terni questo avvenimento equivale alla fondazione dell'Ospedale Santa Maria”. “Questa istituzione – prosegue Parisi – crebbe e si ingrandì fino a favorire la creazione di uno ospedale civico garantito da finanze pubbliche. L'insufficienza dei locali ospedalieri si rese drammatica nell'ultima parte dell'Ottocento, quando, con l'industrializzazione, la popolazione triplicò e ci si accorse che mancavano un acquedotto, le fognature, le case operaie e i posti letto nel ricovero civico. Bisognerà aspettare il Piano Regolatore Lates e Staderini del 1934 per la scelta di Colle Obito come sede di un grande ospedale di accentuato prestigio clinico. La realizzazione del Santa Maria a Colle Obito iniziò con l'azione congiunta dell'Amministrazione ospedaliera, della Cassa di Risparmio di Terni, della Provincia e del Comune di Terni nel 1956. Oggi è una struttura sanitaria di eccellenza”. Ma oltre a quello storico, spiega Parisi, un altro pregio ha l'opra di Ghione e Ruffineli: “Mette in risalto gli aspetti sociali e la vicenda sanitaria con particolare riferimento all'opera degli infermieri. Per primo, ci fa conoscere come, nell'ultimo secolo, il personale assistenziale è passato da “faticante” a “infermiere professionale”, secondo, come quella infermieristica sia una professione prevalentemente al femminile. Terzo, come la professione è diventata titolo accademico con un ateneo funzionante proprio nella nostra città”.
DALLA SAGGEZZA PRATICA ALLA SCIENZA DELLA SALUTE”, SETTE SECOLI DI ASSISTENZA MEDICA A TERNI
Mer, 04/02/2009 - 16:34