Dal Meeting Confesercenti, critiche a finanziaria e Premier. Poche le speranze di crescita per il Paese (foto TO) - Tuttoggi.info

Dal Meeting Confesercenti, critiche a finanziaria e Premier. Poche le speranze di crescita per il Paese (foto TO)

Redazione

Dal Meeting Confesercenti, critiche a finanziaria e Premier. Poche le speranze di crescita per il Paese (foto TO)

Sab, 17/09/2011 - 20:26

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Giornata di lavoro intensa quella dell'apertura del 10 Meeting Confestercenti 2011, in programma oggi e domani a Perugia. Al presidente della Confesercenti, Marco Venturi, il compito di aprire i lavori.
“Sulla crescita economica i conti, dopo la approvazione della manovra, non tornano – ha esordito il Presidente – dalle previsioni aggiornate Confesercenti-Ref risulta che le speranze di ripresa nel 2012 svaniscono con un Pil che crescerà solo dello 0,1% e con i consumi delle famiglie bloccati su una allarmante crescita zero rispetto al 2011. “La nostra stima è che gli interventi diretti e indiretti della manovra graveranno sulle famiglie per 33 miliardi dei 54 complessivi. Se a questo scenario aggiungiamo il dramma di migliaia di chiusure di imprese commerciali e del turismo il quadro è assai preoccupante.”
Continua così Venturi per poi passare alla fase propositiva: “Ecco alcune priorità che possono cominciare ad aprire spazi per recuperare risorse allo sviluppo:

  • tagli nel numero dei parlamentari, membri di Governo, consiglieri, assessori;
  • tagli draconiani nelle consulenze pubbliche;
  • abolizione di tutte le province;
  • interventi decisi su comunità montane e micro comuni;
  • accorpamento di circoscrizioni e municipi;
  • condividere servizi per aree vaste a partire da nettezza urbana e trasporti nonché dall’acquisto di beni e servizi.

Nel corso della giornata si sono succeduti nomi noti di isituzioni e politica, incalzati dalle domande di altrettanto famosi giornalisti. Il presidente dell'Istat Giannini con un intervento sul rapporto tra capacità di risparmio e il tenore di vita delle famiglie italiane, il direttore generale della Luiss-Guido Carli, Celli, sui tempi troppo lunghi di formazione universitaria dei giovani italiani, il presidente dell'Udc, Pier Ferdinando Casini e il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini.

Di seguito alcuni passaggi delle interviste realizzate sul palco del Meeting ai due politici, rispettivamente da Marcello Masi e Gianni Riotta:

Gianfranco Fini – “Non avrei esitato a mettere una patrimoniale vera o il contributo di solidarieta' nella prima maniera, perche' i tagli agli enti locali saranno compensati o con addizionali, e quindi aumentera' il prelievo fiscale, o con riduzione della qualità dei servizi. L'aumento dell'iva di un punto, è una scelta rischiosa perché si possono congelare ancora di piu' i consumi, ma è anche un'ingiustizia sociale perché, chi se lo puo' permettere, potrà pagare ad esemio un elettrodomestico un po' di più, chi non puo' farlo non lo comprerà. Non si puo' dare l'impressione che una misura vale l'altra. Non si e' preso in seria considerazione, se non a parole, una strategia di vere liberalizzazioni e vendite di cio' che non e' strategico nel patrimonio immobiliare e non. Perché non si privatizza e si attende che i fondi sovrani cinesi guardino con interesse al debito pubblico italiano? Alcune misure di carattere strutturale sono inevitabili e per scelte di tipo politico non sono state prese”.

Pier Ferdinando Casini – Berlusconi pensa ormai ad altro e perciò deve andarsene. Il presidente del Consiglio da tempo ha smesso di governare il Paese. Non ne ha più voglia, non è un giudizio morale, ma politico: di fronte a questo, faccia un passo indietro e trovi all'interno del suo partito quelle persone che lui pensa abbiano le risorse per fare qualcosa di buono per il paese, consenta all'Italia di essere governata da qualcuno che ci crede a governare e a cambiare le cose perché questo è necessario, stiamo perdendo tempo. Il Terzo polo ha una proposta chiarissima: noi riteniamo che oggi serva un concorso delle grandi forze politiche. Noi non pensiamo che si possa continuare a dividere l'Italia, c'e' bisogno di pacificare che le grandi forze politiche, il Pd e il Pdl, concorrano a un governo di responsabilita' nazionale. Noi non pensiamo a un governo del '51 contro il '49'”.

Questo il programma di domani:

Ore 10.00 – 10.45 Piero Badaloni intervista Laurent Fabius
Ore 10.45 – 11.30 Sandro Roazzi intervista Mauro Nori
Ore 12.00 – 12.45 Andrea Vianello intervista Rosy Bindi

Foto di Stefano Dottori

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