Il post di Lercio sul Perugino, gli strali del Pd ternano e Latini che attende le scuse della Galleria Nazionale dell'Umbria
Dal calcio alla cultura, passando, immancabilmente, dalla politica. Soprattutto se ci sono appuntamenti elettorali in vista. E’ l’infinito derby dell’Umbria. Rintuzzato, adesso, dalla satira di Lercio, che celebra l’avvio della grande mostra sul Perugino con un meme graffiante: “Colto da sindrome di Stendhal nella sala del Perugino, portato d’urgenza a visitare Terni“. Solo che “l’ultim’ora” del sito satirico è accompagnata dall’annuncio della collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria. Ospitata all’interno di Palazzo dei Priori, sede municipale di Perugia, ma, come appunto indicato il nome, Galleria “dell’Umbria”. Pronta ad accogliere, in questo anno in cui si celebrano i 500 anni della morte del Divin Pittore, milioni di turisti, dall’Italia e dal mondo.
Insomma, ci sarebbero ben altre sponde per fare promozione, anche utilizzando l’efficacia della satira e la visibilità dei social (stile Chiara Ferragni – Galleria degli Uffizi). Guardando fuori dai confini regionali o nazionali. Senza dover andare a pescare nel sud dell’Umbria, giocando sull’appellativo dato al Vannucci, il Perugino appunto. E non certo perché era un abbonato in Curva Nord.
Il Pd punta l’indice contro Latini
Ma siamo in campagna elettorale. E da Terni, la principale delle città umbre dove a maggio si andrà al voto, si leva la protesta inviata dall’indirizzo mail del Pd umbro, ma firmata dal segretario dem comunale ternano Pierluigi Spinelli e dalla responsabile locale alla cultura, Giulia Piccioni. Che se la prendono con la Galleria Nazionale dell’Umbria (ricordando come nella sua missione ci sia quella di valorizzare e sostenere, attraverso l’arte, “la coesione sociale“).
Mettendo però nel mirino soprattutto la Giunta regionale dell’Umbria e il Comune di Terni, rei di non aver ancora chiesto conto alla Galleria di questa collaborazione con Lercio che, alla prima uscita, ha indignato la città dell’Acciaio. Con il sindaco Latini, il “nemico” alle prossime elezioni, accusato di “non avere peso” nel panorama politico regionale. Evidentemente, neanche nel centrodestra che governa la Regione.
Latini attende le scuse dalla Galleria, ma salva la Regione
E allora, tornato a Palazzo Spada lunedì mattina, ecco che Latini fa preparare una nota stampa in cui da una parte annuncia di attendere “chiarimenti dalla Galleria Nazionale” e dall’altro ricorda il lavoro fatto “in perfetta sintonia” con la Regione per sfatare il luogo comune che Terni sia brutta. Insomma, si difende l’orgoglio cittadino graffiato dalla satira di Lercio, ma non ci si mette contro la Regione di centrodestra, a cui si dà atto delle tante iniziative messe in campo in questi cinque anni per promuovere anche il territorio ternano.
“Sono state poste le basi – replica Latini, assestando evidentemente una stoccata al Pd che, nelle sue varie declinazioni storico-politiche, aveva finora sembra governato l’Umbria – per valorizzare la grande bellezza di Terni e del suo territorio, ignorata per tanti anni e che invece inizia a portare risultati concreti a livello di presenze turistiche che stanno registrando un record dopo l’altro”.
“Scivolone inaccettabile”
Latini torna dunque a biasimare la Galleria Nazionale per il post di Lercio: “Mi sembra, da ternano e da umbro, uno scivolone incomprensibile e inaccettabile”. Minacciando anche di segnalare la questione del Ministero della Cultura.
E per non essere da meno rispetto a Romizi che può sfoggiare, soprattutto in quest’anno, un Perugino in grande spolvero, Latini conclude: “In quanto alla sindrome di Stendhal e Terni invito gli autori del post e soprattutto i loro committenti a rileggersi quel che scriveva George Byron della Cascata delle Marmore, la Cascata di Terni: forse non farà ridere, ma fa riflettere”.
Per il derby della cultura, Terni è pronta a schierare anche un celebre oriundo. In fondo, anche Vannucci, il Perugino, era pievese…