di Francesco de Augustinis
Adesso sono almeno sei navi, attraccate in vari porti della Grecia, da Atene a Corfù, pronte a salpare alla volta di Gaza sotto i riflettori dei media internazionali con un carico di aiuti umanitari. Tra di loro, attualmente a Corfu', anche un attivista da Perugia, Moreno Pasquinelli, e un carico di merci raccolto nei mesi scorsi nel capoluogo umbro.
“Sono arrivato martedì”, ha detto Pasquinelli, raggiunto telefonicamente da TuttOggi.info nell'isola greca. “Sto aspettando di sapere su quale nave mi imbarcherò, ma non sono ottimista. Le autorità portuali ci stanno mettendo davanti continui ostacoli burocratici. Una volta è l'assicurazione, un'altra volta un'autorizzazione sanitaria. E' evidente che stanno prendendo tempo per motivi politici, o che vogliono prenderci per sfinimento”, ha detto.
La “Freedom Flottilla II” è una spedizione internazionale, con piccole navi cargo finanziate e caricate da movimenti e attivisti provenienti da tutto il mondo, che si pone l'obbiettivo di violare l'embargo israeliano e portare aiuti alla popolazione della striscia, sotto forma di beni e merci. a bordo sono stati caricati dal materiale edile per ricostruire le abitazioni rimaste danneggiate dai giorni di conflitto, ai beni di vestiario, raccolti negli scorsi mesi anche nel capoluogo umbro in alcune serate appositamente organizzate. Sono sei le imbarcazioni che contano di salpare nei prossimi giorni, più una battente bandiera francese, già in mare perché partita dalla Corsica e non dalla Grecia.
La spedizione segue quella organizzata lo scorso anno, che culminò con l'abbordaggio delle navi da parte della marina militare israeliana -per evitare la violazione del blocco navale su Gaza- e il successivo scontro tra soldati e attivisti, che portò alla morte di nove attivisti e al ferimento di alcuni soldati, creando un vero e proprio caso internazionale.
L'atmosfera negli ultimi giorni si è già riscaldata intorno alla nuova spedizione. Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ha detto nei giorni scorsi che gli attivisti a bordo delle navi “sono chiaramente lì per creare una provocazione, cercando lo scontro e il sangue per le foto o gli schermi tv” e che c'è “uno zoccolo duro di terroristi” tra i partecipanti. Dal canto loro, gli attivisti in Grecia hanno già denunciato tre sabotaggi ad altrettante imbarcazioni, di cui una sola è stata ripristinata.
“Aspettiamo una riunione adesso per capire come redistribuire gli attivisti rimasti senza imbarcazione”, ha detto Pasquinelli. “Sempre che riusciremo a partire. Le autorità, con la situazione di debolezza del governo, continuano a tirar fuori ostacoli burocratici. Sicuramente non riusciremo a partire prima di lunedì e anche allora sarà tutto da vedere. Non sono ottimista, mi sembra che stiano cercando di prenderci per sfinimento. E molti di noi non possono restare qui, in attesa, ad oltranza, anche per una questione di costi”.
Oggi, proprio per mettere fine all'attesa, il comitato organizzatore italiano della spedizione ha convocato alle 18 una manifestazione di protesta di fronte all'ambasciata greca a Roma.
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