Un dipendente della Polizia Municipale di Terni è stato sottoposto a provvedimento disciplinare per aver criticato, con un post su Facabook, la giunta Latini. Il lavoratore è difeso dai legali della Uil e, al suo fianco, si sono schierati tutti i consiglieri di opposizione e quelli del gruppo misto Valdimiro Orsini ed Emanuele Fiorini.
“Grave il procedimento disciplinare avviato contro un dipendente del comune che su Facebook ha commentato un post contrario alla maggioranza di centrodestra, per giunta in modo equilibrato e corretto – si legge nella nota congiunta delle opposizioni – Lo riteniamo un atto di repressione della libertà di espressione, non nuovo alla logica della giunta Latini, abituata a pretendere dai dipendenti comunali che siano la loro claque.Solo pochi mesi fa la vicesindaca e assessora Salvati si faceva fotografare con dei dipendenti a cena fuori appellandoli come la sua squadra e condividendo la foto sui social”.
“Un atteggiamento che a noi fa tornare alla mente il megadirettore di fantozziana memoria – seguita la nota – dal quale i dipendenti dovevano sopportare qualsiasi ridicola e grottesca azione padronale, fino alla genuflessione dinanzi al busto della madre prima di timbrare il cartellino.Un trattamento, quello riservato al dipendente che loro sostengono indisciplinato, particolarmente incomprensibile, visto che nei dibattiti politici social alcuni dipendenti del comune sono spesso presenti, esprimendo loro opinioni politiche, legittimamente in sostegno dell’operato della giunta Latini”.
“Esprimiamo solidarietà al dipendente ritenuto dissidente, nonché all’Unione Italiana del Lavoro di Terni (Uil) che lo assiste e difende. All’assessora Giovanna Scarcia, al cui assessorato farebbe riferimento il dipendente, chiediamo subito chiarimenti e un intervento a tutela della libertà di espressione del pensiero, diritto costituzionale incomprimibile anche per i dipendenti pubblici, come ricordato dalla Corte di Strasburgo. L’assessora Scarcia – conlude la nota – piuttosto silente in questi anni, in cui nessuno si è accorto della sua presenza nonostante le deleghe critiche che gestisce, a partire dalla polizia municipale, ha il dovere di intervenire”.