In un documento dal titolo emblematico come “Partecipazione finta e dissenso vero”, il consigliere comunale Francesco Maria Mancia, ha espresso le proprie opinioni e preoccupazioni sui tumulti che stanno sconvolgendo in questi giorni la maggioranza di governo a Foligno. Mancia critica la mancanza di partecipazione popolare, i cittadini sono, a suo modo di vedere, lasciati ai margini delle decisioni politiche e vengono interpellati solo a scelte già prese “le decisioni prese sono spesso incapaci di tener conto delle aspirazioni, obiezioni dei cittadini e della trasparenza; le riunioni e gli incontri coi diretti interessati danno solo notizie, scoraggiano gli interventi, forniscono risposte superficiali; sondaggi e concertazioni tramite internet sono dirette ad indirizzare scelte già prese, a ratificare spesso iniziative prive di buon senso, come nel caso della recente decisione di pavimentare di piazza San Domenico che porterà a breve alla desertificazione della stessa, come avvenuto in passato con piazza Garibaldi”.
Il politico si concentra poi, com’è inevitabile in questi giorni, sui tumulti che si stanno verificando in seno all’amministrazione. “Il malumore dei consiglieri comunali è palpabile e non solo da parte della opposizione, ignorata su ogni iniziativa o segnalazione a prescindere, proprio in quanto minoranza, ma anche da parte dei consiglieri di maggioranza che si limitano a ratificare le indicazioni della giunta.
Emblematico ad esempio il voto unanime del centrosinistra ,nonostante i distinguo e le perplessità in qualche intervento ,nella vicenda della indicazione delle future sedi delle farmacie in quanto, oltre alla mancanza del parere obbligatorio dell’Ordine dei farmacisti, sono state escluse le zone periferiche montane, contrariamente alla normativa prevista dalla Legge 24.3.2012 che prevede la distribuzione farmaceutica “tenendo conto delle esigenza di garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate” . E allora non basta più non presentarsi in consiglio comunale, o assentarsi al momento del voto o sfilare il badge, ma occorre accettare che quando si affrontano temi concreti, le soluzioni non hanno colore politico e pensare per un momento a chissà cosa succederebbe se le decisioni potessero venir prese con un voto segreto”.
Il testo del consigliere si conclude con un appello rivolto ai politici, ma anche alla carta stampata “Speriamo di assistere a Consigli comunali con maggiori e più attive presenze anche se alcuni giornali si ostinano a pubblicare le foto del primo giorno di scuola del Consiglio comunale, unica volta che erano tutti presenti a partire dall’allora Presidente Pro tempore, dal precedente Segretario Comunale e da vari consiglieri che sono stati anch’essi sostituiti. La realtà è ben diversa ed è giunto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità, perché Foligno sta perdendo troppi treni per una città che è la terza dell’Umbria”.