A Foligno quest’estate rovente costituisce lo scenario ideale per una scena politica quanto mai infuocata. Le polemiche scoppiate in seguito al mancato raggiungimento del numero legale del Consiglio comunale di lunedì 2 luglio, hanno portato a diverse prese di posizione. A concludere – momentaneamente – il giro di dichiarazioni, torna il sindaco Nando Mismetti che per primo aveva commentato la vicenda (leggi articolo).
“Nel mio impegno politico ho anteposto sempre il senso di responsabilità, nell’interesse della città, all’ipocrisia e alla demagogia: in questo momento di grandi cambiamenti non credo che sia utile destabilizzare le istituzioni ma se questa è la volontà politica non rappresenterò certo io un ostacolo”. Lo sottolinea in una nota il sindaco di Foligno, rilevando che “ognuno deve assumersi in modo chiaro e trasparente le proprie responsabilità per far capire la situazione ai cittadini”. Il sindaco ha ricordato che “non è responsabile non presentarsi al voto sul bilancio – documento fondamentale per il Comune – dopo che per 9 mesi è stato oggetto di discussione. Voglio inoltre fare chiarezza, una volta per tutte, su alcune questioni che vengono citate a sproposito. Ne segnalo alcune. Il governo decide la riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali su 165 esistenti, la soppressione di 220 sezioni distaccate del Tribunale e l’abolizione di 674 uffici del giudice di pace. In questo contesto la soppressione della sezione distaccata di Foligno del Tribunale di Perugia e dell’ufficio del giudice di Pace di Foligno è dipesa dal sindaco Mismetti? Altro tema in discussione: la ‘perdita’ della Carifo. Banca Intesa decide di fondere in un unico soggetto le quattro banche umbre (Cassa di risparmio di Foligno, Spoleto, Città di Castello e Terni) controllate dall’istituto di credito con l’obiettivo di essere più vicini alla clientela: meno male. Il sindaco avrebbe dovuto incatenarsi per difendere l’attuale modello di gestione che non forniva risposte immediate alle esigenze di cittadini ed imprese, anche perché il centro decisionale non era, da anni, più a Foligno? La partita della Asl è ancora aperta in un quadro dove c’è un taglio governativo, senza precedenti, per i fondi alla sanità. In questo ambito c’è una proposta della giunta regionale. Occorre tenere presente che si sta assistendo ad una profonda epoca di cambiamenti in cui c’è, però, la necessità di valorizzare l’Umbria e il suo territorio. Ma bisogna pensare che non si può immaginare più una regione come quella di venti anni fa. Ho fatto riferimento a queste tre questioni per le quali, tra l’altro, ho attivato incontri a livello regionale e nazionale, coinvolgendo giunta regionale e parlamentari umbri, come per tante altre situazioni, per affermare che questi rilievi nei miei confronti sono inconsistenti. La partita delle pavimentazioni? E’ un’opera che ora crea disagi ma che guarda al futuro, non al passato, e c’è pure il coraggio di criticare l’amministrazione comunale perché i lavori partono con anticipo rispetto ai tempi previsti. Trovo singolare il fatto che non si partecipa alla votazione di un bilancio dove, tra l’altro, rispetto a quelli presentati e votati in l’Umbria e nel resto del Paese, non si propone alcun aumento dell’Imu, rispetto a quello stabilito dal governo, e si registra un leggero incremento dell’Irpef modulato secondo il reddito, con esclusione delle fasce di reddito più basse. Il senso di responsabilità si misura con i fatti, non con le chiacchiere. E’ chiaro che è molto più facile fare proclami che confrontarsi con le difficoltà e le esigenze dei cittadini”.
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