12 avvisi di garanzia e uffici perquisiti a Terni, Perugia, Spoleto e Roma. E’ ad una svolta l’inchiesta coordinata dal pm di Terni Elisabetta Massini sulla vertenza che sta interessando da tempo lo storico salumificio del Gruppo Cassetta. Le accuse vanno dalla truffa al falso alla violazione della legge fallimentare. I contorni non sono ancora chiari. Gli avvisi di garanzia, consegnati dalla Squadra mobile di Terni a imprenditori, commercialisti e manager vedono fra gli indagati anche il direttore della Gepafin che oggi è intervenuta sulla vicenda con una nota. Leggiamo: «La Gepafin S.p.a., dopo la notifica di un avviso di garanzia al proprio Direttore, è stata interessata da una perquisizione con richiesta di esibizione di documenti circa una garanzia su un finanziamento effettuato dalla Banca Popolare di Spoleto alla Umbria Tradizioni S.r.l. Questa garanzia si inquadra nella Misure previste dalla Regione dell’Umbria per far fronte alla Crisi Congiunturale delle Piccole e Medie Imprese che prevede la concessione di garanzie al 25% del fido bancario su presentazione dei Confidi che cogarantisce l’ulteriore 25%. La Misura attivata nel maggio 2009 ha interessato ad oggi 920 imprese per circa 1.270 operazioni per 140,6 milioni di euro di finanziamenti bancari. La richiesta di garanzia, come previsto dalla Misura e nel totale rispetto delle procedure di delega alla Direzione, ci è stata presentata dal Confidi Fidindustria Umbria di emanazione della Associazioni Industriali di Perugia e Terni nel 2009. La garanzia (87.500 euro Gepafin, 87.500 euro Fidindustria Umbria) è stata concessa alla Umbria Tradizioni S.r.l. a fronte di un apertura di fido di 350.000 euro per anticipo fatture di clienti della Grande Distribuzione Organizzata. L’operazione è stata concessa allorché la Umbria Tradizioni S.r.l., creata anche al fine di non disperdere un patrimonio di esperienze e di professionalità maturato nel corso di decenni, ha preso in affitto il ramo di azienda e gli immobili industriali dal Gruppo Cassetta ed ha presentato al Confidi Fidindustria esigenze di copertura del capitale circolante. I rinnovi delle operazioni, compreso l’ultimo di tre mesi destinato essenzialmente al pagamento dei salari e stipendi dei circa 40 dipendenti e dei fornitori, sono stati correlati agli sviluppi ed all’esito del concordato del Gruppo Cassetta in atto presso il Tribunale di Terni. Le fatture della Grande Distribuzione Organizzata presentate all’anticipo dalla Umbria Tradizioni S.r.l. dovevano essere preventivamente verificate come libere da vincoli dalla Banca Popolare di Spoleto su espressa richiesta della Gepafin S.p.a. ed hanno avuto sino ad oggi un regolare andamento dei pagamenti. Ad oggi il rischio residuo in essere per Gepafin è di 20.000 euro. Le ipotesi di costituzione di una newco (la Umbria Tradizione Società Cooperativa) e di un relativo intervento finanziario di Gepafin a favore della stessa al fine di rilevare dal concordato la attività e gli assets del Gruppo Cassetta non sono mai state oggetto di una valutazione da parte degli organi della Gepafin S.p.a. Inoltre si precisa che la Gepafin S.p.a. non è mai intervenuta nelle operazioni che hanno interessato la compravendita dell’abitazione del Signor Antonio Cassetta. In merito all’avviso di garanzia notificato al direttore di Gepafin Dr. Marco Tili, la Società ha attivato le procedure di controllo interno e informa che il Direttore si è posto immediatamente a totale disposizione della Magistratura stessa, confidando in un rapido chiarimento dei supposti addebiti”.
Crisi Cassetta, 12 avvisi di garanzia. Perquisizioni a Terni, Perugia, Spoleto e Roma
Mar, 22/11/2011 - 23:35