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Criminologo vuole laurea honoris causa da Unipg, ma l’università dice ‘no’

Redazione

Criminologo vuole laurea honoris causa da Unipg, ma l’università dice ‘no’

Gio, 05/12/2024 - 19:09

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L’investigatore e criminologo Davide Cannella, tramite l’avvocato Letizia Stagi, ha formalizzato un ricorso al Tar dell’Umbria contro l’Università di Perugia per l’annullamento del provvedimento emesso dall’ateneo con il quale è stata respinta la richiesta del ricorrente relativa alla concessione della Laurea Honoris Causa in scienze per l’investigazione e la sicurezza. Secondo quanto ricostruito dal Tribunale, Cannella, con istanza in data 30 dicembre 2022, ha chiesto che gli venisse concessa la laurea honoris causa in scienze per l’investigazione e la sicurezza, allegando il proprio curriculum vitae “dal quale emergeva, senza ombra di dubbio i requisiti previsti per il conseguimento”. Ma il Tar, al quale il ricorrente investigatore si era rivolto con un ricorso, ha rigettato l’istanza con condanna alla liquidazione delle spese legali.

Criminologo vuole la laure honoris causa, Unipg dice ‘no’

Visto che non ha ricevuto riscontro, il criminologo, a mezzo pec, in data 28 giugno 2023, ha ritenuto che ci fosse l’avvenuta formazione del silenzio assenso e ha chiesto il rilascio della relativa certificazione in forma cartacea e/o telematica. Ma il 12 luglio 2023 arriva la doccia fredda, cioè la risposta tanto attesa, nella quale l’Università ha in particolare precisato che “Con riferimento alla richiesta di conferimento della laurea ad honorem di cui alla nota indicata in oggetto, si fa presente che il relativo procedimento non può essere avviato su istanza dell’interessato”.

Cannella non ci sta e ricorre al Tar

Cannella a questo punto è ricorso al Tar, lamentando che “l’atto auspicato non esclude la formazione del silenzio assenso; il provvedimento di diniego a mezzo pec, poiché è intervenuto sei mesi dopo la richiesta del ricorrente (dunque, allorché il silenzio assenso si era formato per decorso dei sessanta giorni previsti dalla normativa), è ampiamente tardivo e totalmente privo di effetti; l’art. 16, comma 2, lettera t), dello Statuto, che attribuisce al Senato Accademico la funzione di approvare a maggioranza di due terzi dei suoi componenti su proposta dei Consigli di Dipartimento o delle Scuole il conferimento delle lauree honoris causa, non può far escludere l’applicabilità dell’art. 20, cit., in quanto fonte gerarchicamente inferiore”.

Tar “Ricorso manifestamente infondato”

Il Tar, dopo la camera di consiglio del 19 novembre, ha stabilito che “il ricorso è manifestamente infondato, precisando che: “La laurea ad honorem dà lustro a chi la riceve, e nel contempo all’Ateneo che la concede, attraverso la comunicazione (oggi, la proiezione mediatica) del valore positivo del legame esistente con la persona fisica insignita del titolo accademico. Ciò presuppone una scelta tra i molti soggetti che astrattamente potrebbero meritare il conferimento. La richiesta formale da parte di un aspirante si pone perciò in aperta contraddizione con la ratio dell’istituto, così che nessuna situazione tutelabile può ravvisarsi in capo a chi pretenda di ottenere il conferimento del titolo. Peraltro, nello Statuto dell’Università di Perugia, l’art. 16, comma 2, lettera t), esplicita la necessaria iniziativa d’ufficio del relativo procedimento, attribuendo al Senato Accademico la competenza a decidere sul conferimento, a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, “su proposta dei Consigli di Dipartimento o delle Scuole”. Tutto questo risulta chiaramente esposto nella nota impugnata. D’altro canto, è pacifico che il silenzio assenso si possa formare soltanto nell’ambito dei procedimenti legittimamente iniziati, ciò che non può accadere nel procedimento in esame, nel quale è mancata ogni iniziativa degli organi universitari a ciò esclusivamente competenti. Non è quindi la previsione statutaria suindicata ad impedire la formazione del silenzio assenso, bensì l’assoluta inefficacia dell’istanza del ricorrente a determinare l’apertura del procedimento finalizzato al conferimento della laurea honoris causa”.

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