Una selezione di quei manifesti è stata esposta per la prima volta al pubblico, sabato scorso, alla Biblioteca Comunale di Palazzo Mauri in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days).
La mostra è stata prorogata fino a venerdì 2 ottobre secondo i seguenti orari della biblioteca: lunedì dalle 15.15 alle 18.15, martedì e mercoledì dalle 9.45 alle 12.45, giovedì dalle 15.15 alle 18.15, venerdì dalle 9.45 alle 12.45.
“Visto anche il successo di pubblico e di interesse suscitato dalla mostra – ha spiegato l’assessore alla Cultura Ada Urbani – abbiamo deciso di dare respiro a questa straordinaria esposizione e di prorogarne l’apertura al pubblico.
Attraverso la lettura di questi manifesti e di questi documenti si riesce a fare un vero viaggio nel tempo nella Spoleto a cavallo tra Ottocento e Novecento e a ricostruire, attraverso personaggi e piccole e grandi vicende, la grande storia e la quotidianità della Spoleto di tanti anni fa.
Anche il recupero del catalogo e la sua trascrizione ci consentono di conoscere un tesoro della biblioteca che ci parla di un passato ancora vivo della nostra città.
In questo senso la mostra è un solo un primo passo nel processo di valorizzazione dell’ingente e prezioso materiale custodito a palazzo Mauri”.
Il lavoro di catalogazione e di annotazione dei manifesti pubblici è stato per anni uno degli impegni di Rinaldo Gherghi, un insegnante di lettere, direttore della Carducci, definito «il vero padre della biblioteca» di Spoleto.
Si deve a lui e poi a suo figlio Arnaldo se possediamo un elenco dettagliato, completo di osservazioni e commenti, dei pubblici manifesti e avvisi della città a cavallo tra il IX e il XX Secolo.
Grazie a riferimenti incrociati e alla ricerca immediata e testuale dei contenuti delle migliaia di manifesti si può ripercorrere la storia civile, sociale e culturale di Spoleto, dagli avvisi e dalle ordinanze della Giunta Comunale alle riunioni e alle adunanze dei cittadini e delle associazioni, dai documenti delle elezioni politiche alle manifestazioni culturali, dalle notizie sugli interventi e le opere pubbliche alle occasioni di svago e alle pubblicità dell’epoca.