L’Iss (Istituto superiore di sanità) valuta complessivamente “moderato” il livello di rischio in Umbria relativamente ai dati sul Covid relativi alla settimana dal 5 all’11 aprile. Con un indice Rt puntuale (calcolato al 31 marzo) di 0.84 e una forbice tra 0.78 e 0.9 che vale uno scenario di rischio di tipo 1 (ovvero con l’indicatore inferiore al di sotto di 1).
Indice Rt che però il Nucleo epidemiologico umbro stima agli ultimi 14 giorni a 1.08. Un dato, quindi, da tenere sotto osservazione. Anche in vista delle prossime riaperture annunciate dal Governo.
I provvedimenti governativi, oltre a basarsi sulla settimana precedente, prendono in considerazione principalmente l’incidenza. Calcolata in Umbria a 102,39 casi per 100 mila abitanti ed a 102 nella settimana 9-15 aprile. Una settimana in cui l’Umbria – certifica il monitoraggio della Cabina di regia – ha visto i casi di contagio (891) in diminuzione, così come i focolai.
Quanto ai tamponi effettuati per 100 mila abitanti, l’Umbria è a 4.564, sopra la media nazionale.
Buoni per l’Umbria nella settimana 5-11 aprile anche altri parametri: in diminuzione il trend di casi e di focolai e una bassa valutazione della probabilità di avere difficoltà nella gestione a livello locale dei contagi.
Resta ancora il sovraccarico delle terapie intensive sopra al 30%, dato però che negli ultimi giorni in Umbria è sceso sotto questa soglia. Nella stima a 30 giorni l’Umbria si colloca sotto la soglia di rischio del 40% di occupazione dell’area medica e del 30% delle terapie intensiva.
Assenza di nuovi focolai nelle Rsa, con una valutazione di impatto in questo caso moderata.