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Covid, l’Umbria si prepara alla quarta ondata | Tesei: negozi aperti sabato, novità scuola e asili

L’Umbria, colpita per prima dalle varianti Covid, vede migliorare i suoi dati, ma si prepara alla possibile quarta ondata aumentando i posti letto, potenziando il tracciamento e adeguando le misure locali con “un allentamento in modo ragionato“, in accordo con il Governo.

Nella sua relazione in Aula, la presidente Tesei anticipa anche le possibili modifiche all’ordinanza regionale in vigore che sono al vaglio del Comitato tecnico scientifico locale. Sempre nel quadro delle indicazioni del Cts nazionale e di eventuali nuovi provvedimenti del Governo.

Negozi aperti il sabato

Rispetto all’ordinanza attuale, Tesei ha chiesto al Cts il via libera per consentire l’apertura dei negozi di vicinato per tutta la giornata di sabato. Attualmente, infatti, tutte le attività commerciali (ad eccezione di alimentari, farmacie e parafarmacie, tabacchi ed edicole) devono chiudere dalle 14 del sabato per riaprire solo il lunedì. Una modifica che accoglie le richieste di lega e Fratelli d’Italia.

Questo, sempre che a livello nazionale non si opti per una stretta generalizzata nei weekend.

E’ al vaglio del Governo la richiesta fatta dall’Umbria di assegnare ristori anche per le zone rosse decretate a livello locale (la provincia di Perugia lo è stata per tre settimane).

Scuole e asili

Tesei ha detto che difficilmente nei prossimi giorni si potrà allentare la didattica a distanza (Dad) per scuole medie e superiori, ora obbligatoria per tutti gli ordini e gradi in tutta la provincia di Perugia. Ed ha annunciato che, sulla base dei poteri conferiti dal Dpcm, in futuro intende adottare chiusure nei comuni con un’incidenza settimanale di 250 casi per 100 mila abitanti. Parlando delle situazioni di aumento dei contagi nel Ternano e nell’Orvietano. Insomma, molto dipenderà dall’andamento dei contagi nei singoli comuni (e non più su base provinciale), salvo provvedimenti, anche nazionali, ch potranno riguardare l’intera regione.

Tesei ha chiesto di poter riaprire gli asili e le scuole elementari. Proposta che gli esperti stanno valutando sulla base dei dati sui contagi nei più piccoli.

Numeri in miglioramento dopo la stretta nel Perugino

Tesei ha aperto la sua relazione ricordando che l’Umbri è stata la prima regione ad essere colpita dal virus mutato con le varianti. E la prima che “sta uscendo dalla fase 3“, anche grazie “al sacrificio” della zona rossa nel Perugino per tre settimane. Le misure adottate, ha rivendicato, hanno portato i positivi sotto quota 7 mila (3 mila in meno del picco di novembre), un Rt a 0,79, un tasso di mortalità al 2,3% (contro il 3,2% della media nazionale).

Possibile fase 4, altri 100 posti letto

Continuano a preoccupare i livelli di occupazione delle strutture ospedaliere, pur con meno contagi. Fenomeno questo attribuito al fatto che le varianti rendono più lunghe le permanenze in ospedale, che stanno riguardando anche una popolazione più giovane.

Per questo l’Umbria, anche in vista della “possibile fase 4” (con una nuova ondata di cui si parla legata alla diffusione delle varianti su scala nazionale) attiverà entro marzo ulteriori 100 posti letto (800 in totale). Con il 35% della rete ospedaliera regionale che sarà dedicata al Covid. Tesei ha poi annunciato che a settembre si potrà arrivare a 180 i posti in terapia intensiva (attualmente sono 141).


Primi pazienti nell’ospedale da campo civile di Perugia
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Tracciamento, “modello Todi”

Per il tracciamento, si applica il cosiddetto “modello Todi“, per cercare di arginare sul nascere i contagi nelle zone più critiche. E questo grazie anche alla nuova piattaforma informatica.

Vaccini, si confida nel nuovo commissario Covid

Tesei chiede di accelerare sulle vaccinazioni, che attualmente vede in Umbria un livello di utilizzo delle dosi consegnate del 70% (contro il 77% della media nazionale). Ammette la frenata tra il 26 febbraio e il 3 marzo (“dovuta ad una riorganizzazione del servizio“), ma rivendica la successiva spinta, che la scorsa settimana ha portato l’Umbria ad essere la prima regione, in percentuale, per quattro giorni consecutivi.

Lamenta le 16 mila dosi “che non ci furono consegnate da Arcuri“, per essere in media con le altre regioni. E confida ancora nelle ulteriori 50 mila chieste al ministro Speranza per far fronte all’emergenza determinata dalle varianti. Per questo, si confida nel nuovo commissario nazionale Covid, il generale Figliuolo.

Quanto alla capacità di vaccinazione, oggi siamo a 5 mila al giorno. “Se avessimo i vaccini – ha detto Tesei – in 5 mesi vaccineremmo tutti gli umbri, neonati compresi“.

Bori: subito prima dose a tutti, niente scorte

Le opposizioni propongono di non lasciare scorte in giacenza: prima dose capillare a tutti, è la proposta che Bori chiede venga sottoposta alla Conferenza Stato – Regioni. Ricordando che studi scientifici dimostrano che l’efficacia tra prima e seconda dose è già al 92%.