La vera criticità si riscontra nei centri di assistenza alla persona e cura del malato, come nelle RSA e negli ospedali che hanno molti operatori contagiati
Sono giorni di affanno in Umbria a causa della recrudescenza del virus Covid-19 e delle varianti inglese e brasiliana riscontrate in special modo in alcune aree della regione.
La politica delle ulteriori restrizioni a macchia di leopardo, oltre a quelle già previste dalla zona arancione valide per tutta la regione, messe in atto dai comuni con un alta incidenza di positivi per arginare la pandemia, non sembrano dare i risultati sperati.
O forse è ancora troppo presto, per vederne i frutti visto che dopo giorni di inutili discussioni le ordinanze sono state emesse circa una settimana fa. Ancora meno se ciò che riguarda la chiusura delle scuole.
Coronavirus, l’Umbria resta arancione ma con un terzo dei comuni in zona rossa
La nota definitiva dei comuni che saranno considerati “zona rossa” sarà comunicata nelle prossime ore in seguito all’ordinanza che verrà emanata Regione Umbria, impegnata in queste ore nella valutazione del da farsi per cercare di tenere sotto controllo l’emergenza.
Maggiori controlli, truffa evitata
Intanto la Prefettura annuncia maggiori controlli delle forze dell’ordine al fine di dare supporto ai “sindaci e garantire la massima vigilanza sul rispetto delle restrizioni“. Questo l’impegno del prefetto di Perugia Armando Gradone a conclusione del vertice con le forze di polizia che si è tenuto nel pomeriggio di venerdì.
Ma sul versante della cronaca si deve purtroppo registrare anche un tentativo di truffa sui vaccini.Un gesto difficilmente commentabile, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Un sedicente intermediario di Astrazeneca Internazionale ha infatti tentato la vendita di una fornitura di vaccino anti Covid-19 direttamente alla Regione Umbria. A sventare il raggiro ai danni dell’ente pubblico sono stati i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Perugia (Nas), questa mettina in provincia di Messina.
Vaccino Astrazeneca, Nas sventano truffa ai danni della Regione Umbria
I numeri di oggi
Tornando alla criticità della situazione sul versante epidemia, oggi – 6 febbraio – si registrano 351 nuovi contagi per un totale di 6.582 attualmente positivi con una curva che continua inesorabilmente a salire.
I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 4.270, mentre i test antigenici 4.679.
Ospedali in difficoltà
La vera criticità si riscontra nei centri di assistenza alla person e cura del malato, come nelle RSA e negli ospedali, che purtroppo contano da un lato un aumento di utenti e pazienti nelle corsie covid e dall’altro un alto tasso di contagio tra gli operatori sanitari.
Purtroppo anche oggi si registrano nuovi ricoveri a causa del virus della Sars Cov 2 e delle sue varianti. Sono 458 i pazienti ricoverati nei reparti dedicati alla pandemia in Umbria (15 in più di ieri), di cui 70 in terapia intensiva (+4).
A guardare i numeri, in questi giorni si registra lo stesso numero di ricoveri avuto durante il picco di contagi di novembre 2020, quando però i positivi erano praticamente il doppio.
Questa la mappa delle degenze nei reparti Covid dell’Umbria:
- Ospedale di Perugia – 128 (19 in terapia intensiva)
- Ospedale Campo (E.I.) – 15
- Ospedale di Terni – 106 (22 in terapia intensiva)
- Ospedale di Foligno – 40 (8 in terapia intensiva)
- Ospedale di Spoleto – 63 (14 in terapia intensiva)
- Ospedale di Città di Castello – 38 (7 in terapia intensiva)
- Ospedale MVT Pantalla – 42
- Ospedale di Umbertide – 26
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I decessi nei comuni più colpiti
Purtroppo si continuano a registrare nuovi decessi. Nell’ultima giornata sono 8 le persone che hanno perso la vita per cause riconducibili al virus covid-19.
I decessi si registrano nei comuni di Deruta (1), Foligno (1), Gualdo Tadino (1), Panicale (1), Perugia (2), Terni (1) e Torgiano (1).