Il cluster Covid che si è sviluppato all’interno di Ast sta mettendo a dura prova i lavoratori: l’ultimo bollettino (che risale a domenica scorsa) conta 130 dipendenti positivi e 94 in isolamento, per un totale di 224 lavoratori coinvolti nel cluster Ast.
Sulla vicenda sono intervenute le Rsu che, in una nota, hanno evidenziato le difficoltà legate all’organizzazione del lavoro: “Riscontriamo – si legge nella nota di ieri, lunedì 3 gennaio – gravi difficoltà organizzative all’interno dei reparti dello stabilimento, dovute alle carenze di organici, come accaduto nella giornata di domenica nei reparti di PIX 1/2 alla ripartenza degli impianti. Avevamo già evidenziato nell’ultima commissione Covid le difficoltà organizzative che si sarebbero create. Denunciamo l’atteggiamento dell’azienda – scrivono ancora i sindacati – che in queste ore sta telefonando a casa ai lavoratori, chiedendo anticipo di orari, cambi turno, richieste di straordinari e non confermando ferie in programma. Denunciamo inoltre l’utilizzo di personale impiegatizio per la copertura degli organici e la fuoriuscita di alcuni operatori interinali che erano parte integrante dell’organico tecnologico e che sta aggravando ulteriormente la situazione”.
“In un momento così complicato, aggravato dalla situazione Covid che ha portato a registrare numerosi casi di positività e quarantene all’interno del nostro stabilimento – concludono le Rsu – questo atteggiamento, oltre a creare dei gravi disagi ai lavoratori, mette ancora di più a rischio la salute degli stessi. Riteniamo opportuno che l’azienda non continui a fare forzature in merito e ribadiamo il blocco degli straordinari, invitando i lavoratori a non dare alcuna disponibilità ad eccezione degli obblighi contrattuali (messa in sicurezza degli impianti)”.