Ora anche le maestre degli asili vogliono la chiusura delle loro scuole. All’indomani delle sofferte ordinanze con cui alcuni sindaci dei Comuni a maggiore diffusione Covid, dopo le pressioni della Regione e la richiesta della Asl, hanno chiuso tutte le scuole primarie e secondarie, i sindacati inviano all’Anci Umbria la richiesta di modificare le ordinanze, con la didattica a distanza per tutti, bambini delle scuole d’infanzia comprese.
I rappresentanti dei sindacati FLC-CGIL Domenico Maida, CISL SCUOLA Erica Cassetta, UIL SCUOLA Lucia Marinelli, SNALS Confsal Anna Rita Di Benedetto, GILDA Unams Sante Pirrami, nella lettera esprimono “forte perplessità e preoccupazione per la decisione di sospendere le attività didattiche in presenza per le scuole primarie e secondarie, escludendo dal provvedimento la scuola dell’Infanzia”.
Scelta giudicata “grave, se si considera che gli alunni dell’infanzia, non indossando la mascherine, espongono le/i docenti e il personale della scuola tutto ad un maggior rischio di contagio”.
I sindacati evidenziano che nei dati diffusi dalla Regione si rileva un tasso di contagio e di positività più alto nella scuola dell’infanzia che nella scuola secondaria.
E si chiede una uniformità di decisione tra i sindaci coinvolti: “Sarebbe stato pertanto auspicabile – scrivono – un intervento da parte dell’autorità regionale per uniformare la chiusura in termini anche temporali”.
Quindi, mancano “le condizioni di sicurezza per consentire la prosecuzione dell’attività didattica in presenza nelle scuole dell’infanzia”, le organizzazioni sindacali chiedono di rivedere le ordinanze “prevedendo la DAD per ogni ordine e grado di scuola”.