Gubbio e Gualdo

Covid, a Gubbio 444 casi in 5 giorni “A carnevale giovani poco prudenti”

Prosegue, da ormai 10 giorni, la fase di (ri)crescita dei contagi in Umbria (anche oggi +1714 casi), dove anche l’Alto Chiascio – specie Gubbio e Gualdo Tadino – fa registrare numeri molto più alti rispetto a qualche settimana fa.

Soprattutto nel Comune dei Ceri le cifre tornano a preoccupare non poco: in soli 5 giorni sono stati 444 i nuovi positivi eugubini (a fronte di 290 guariti), con il totale che è schizzato a 740 (due settimane fa erano 422). In questo lasso di tempo sono rimasti stabili anche i ricoverati (5) e l’unica terapia intensiva presente in tutta la Fascia appenninica.

La causa di questa ricrescita – sostiene il fisico Luca Gammaitoni in riferimento alla situazione generale umbra – è molto probabilmente attribuibile ad una ripresa della socialità poco prudente, nella fascia giovanile (14-24 anni) durante il periodo di carnevale. Nella settimana appena trascorsa la crescita si è allargata per contagio dalla fascia giovanile a tutte le altre fasce di età, bambini piccoli e ultra cinquantenni compresi. Solo gli ultra ottantenni sembrano stabili”.

Un’impennata di contagi che, di fatto, sposta ancora in avanti la data di uscita da questa fase epidemica. “Di quanto non è facile dirlo ma è ragionevole ipotizzare almeno un mese”. Con la crescita dei contagi riprenderà inevitabilmente anche quella delle ospedalizzazioni: “Quello che bisogna fare lo conosciamo bene ma facciamo fatica ad applicarlo: vaccinarsi, utilizzare le precauzioni (mascherina e distanziamento), evitare luoghi chiusi e affollati.

Per quanto riguarda gli altri Comuni della Fascia una risalita, seppur molto più contenuta, è avvenuta anche a Gualdo Tadino, che ad oggi si attesta a 179 (lo scorso 5 marzo era a 134), tra cui vi sono solo 2 ricoveri. A seguire troviamo Sigillo a 41, Valfabbrica a 39 (1 ricovero), Fossato di Vico a 23 (1 ricovero) e le più altalenanti Scheggia e Costacciaro, entrambi però a soli 6 casi.