Covid, no feste "clandestine" e no ospedale covid | L'appello del sindaco di Spoleto - Tuttoggi.info

Covid, no feste “clandestine” e no ospedale covid | L’appello del sindaco di Spoleto

Sara Cipriani

Covid, no feste “clandestine” e no ospedale covid | L’appello del sindaco di Spoleto

Dom, 18/10/2020 - 11:47

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Ai giovani "Non siate stupidi". Sulla possibilità di un ospedale Covid a Spoleto "Questa non è un'idea che è condivisa da chi vi sta parlando"

Torna a parlare alla cittadinanza il sindaco di Spoleto, Umberto de Augustinis, dopo che i numeri della pandemia da covid continua ad aumentare anche sul territorio, In Umbria, nella giornata di ieri, è stato superato il numero di 2.000 positivi.

Il primo cittadino si è soffermato su alcuni punti cardine di questa emergenza, invitando la popolazione ad usare cautela e tutte le misure di protezione, che al momento sono l’unico argine al diffondersi dei contagi.

Lo stato attuale a Spoleto

“L’accelerazione che il covid ha avuto negli ultimi tempi è veramente un po’ preoccupante – comunica De Augustinis -. Comunque il dato positivo è questo: anche se abbiamo 51 casi accesi a stasera e circa 150 persone in isolamento per ragioni varie, non c’è nessuno che ha delle sintomatologia gravi tali da richiedere terapie intensive e quindi la situazione è abbastanza sotto controllo. Non nego che chiaramente con l’apertura delle scuole abbiamo avuto dei problemi di tracciamento”

La scuola

“E posso anche dire che è allo studio in tempi abbastanza brevi un provvedimento simile a quello di altre regioni e cioè prevede per le scuole superiori la didattica a distanza. Noi come Comune in questo momento non abbiamo motivi di prendere provvedimenti generali di questo genere perché attualmente la situazione è piuttosto seria ma non è con caratteristiche di gravità”. Una decisione, quella della chiusura dei plessi scolastici, già valutata e ritenuta auspicabile a livello regionale, ma che con ogni probabilità verrà adottata a livello nazionale con il DPCM in arrivo nella giornata di oggi.

No feste “clandestine”

“Mi serve anche soprattutto richiamare l’attenzione – continua il sindaco – a quelle persone in gran parte giovani e giovanissimi che continuano tranquillamente a fare feste e ad andare a ballare più o meno clandestinamente“. Un messaggio forte alla fascia giovane della popolazione che attualmente, dati alla mano, è nella fascia tra i 15 e i 25 anni, quella più attaccata dal virus anche se in forma asintomatica.

“Se noi adottiamo comportamenti sprovveduti mettiamo in pericolo non solo la nostra salute ma anche quella delle persone che ci circondano. Perché la capacità del virus di aggredire altre persone è rimasta la stessa. Quindi è sempre un virus che si trasmette molto facilmente.

“Preghiamo tutti ma soprattutto, ripeto, i più giovani. Non siate stupidi perché se andate poi a casa infettate i nonni, i genitori infettare, fratelli e sorelle eccetera. Non solo non guadagnate nulla ma anzi avete pure una situazione di isolamento dentro casa che non è assolutamente da augurare a nessuno”.

No all’ospedale covid a Spoleto

Poi la presa di posizione sulla probabile decisione della Regione Umbria di dedicare l’ospedale di Spoleto alla cura dei pazienti covid, una decisione già discussa ieri con i vertici delle USL durante la riunione con la presidente Donatella Tesei “Vorrei anche sottolineare un’altra cosa che sta girando in questi ultimi giorni e cioè l’idea di trasformare un ospedale a Spoleto in un ospedale solo per il covid e quindi necessariamente anche di sospendere tutti i servizi di altro genere salvo pochissimi che resterebbero. Questa non è un’idea che è condivisa da chi vi sta parlando“.

E nonostante lo stesso primo cittadino denunci la difficoltà attuale anche solo a processare la richiesta di tamponi necessari al tracciamento dei contagiati – “i tamponi sono tanti addirittura ormai non si è più in grado di rispondere a tutta la domanda -, ribadisce la sua posizione: “E’ un’idea che viene svolta in sede scientifica nelle sedi opportune. Laddove fosse adottata comunque sarebbe una scelta di altri enti che non ha nulla a che fare con la condivisione con noi. Questo sia ben chiaro”.

Che si sia d’accordo o meno con la possibilità di mettere a disposizione l’ospedale cittadino dell’emergenza covid in Umbria, resta da capire quali azioni questa amministrazione abbia messo in campo per evitarne l’assegnazione, oltre a dichiarare il proprio dissenso.

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