Il tema affrontato in un seminario online rivolto alle associazioni sportive e promosso da Comune Marsciano, Coni Umbria e UniPg
La ripartenza delle attività sportive dilettantistiche, dopo mesi di inattività, è una fase molto delicata, per le associazioni come anche per i giovani atleti. Gli aspetti rappresentati in particolare dalle difficoltà psicologiche che il Covid ha causato sui ragazzi, costretti a interrompere nella maggior parte dei casi le normali forme di relazione con i propri coetanei, sono stati al centro del seminario online che si è svolto nel pomeriggio di martedì 11 maggio, promosso dal Comune di Marsciano insieme al Coni dell’Umbria e all’Università degli Studi di Perugia, e al quale hanno preso parte i rappresentanti di numerose associazioni sportive del territorio comunale.
Il seminario è stato introdotto dai saluti del presidente del Coni Umbria, Domenico Ignozza, del direttore nazionale della Scuola dello Sport del Coni, Rossana Ciuffetti, del sindaco di Marsciano Francesca Mele e del vicesindaco Andrea Pilati.
Tra gli interventi anche quello di Donatella Porzi, direttore scientifico della Scuola regionale dello Sport e del consigliere comunale di Marsciano con delega allo sport, Angelo Facchini. Tutti hanno avuto modo di sottolineare l’opportunità di sostenere il mondo delle associazioni sportive dilettantistiche per il ruolo fondamentale che svolgono nella formazione psicofisica dei giovani. Un ruolo che, ancora più di prima, in questa fase diventa strategico per il benessere collettivo.
L’incontro ha permesso alle professoresse Claudia Mazzeschi e Livia Buratta, del Dipartimento di Filosofia e Scienze umane dell’Università degli Studi di Perugia, di illustrare ai rappresentati delle associazioni sportive presenti uno studio sulle ricadute negative che l’isolamento dovuto all’emergenza sanitaria, anche attraverso la sospensione delle attività sportive, ha avuto su bambini e adolescenti sia da un punto di vista della salute che dell’inclusione sociale.
“L’incontro svolto – sottolinea Angelo Facchini – è stato importante per condividere uno stato di disagio che dobbiamo affrontare. Ora devono poter seguire ulteriori momenti per individuare una strategia operativa che permetta, nei prossimi mesi, di far lavorare in sinergia le istituzioni, le associazioni sportive, le scuole e le famiglie al fine di sostenere il benessere psicologico dei giovani e aiutarli ad un ritorno alla normalità anche attraverso la ripresa dell’attività sportiva. Un primo passo, chiesto anche dal mondo associativo, potrebbe essere quello di fare a dirigenti e tecnici sportivi una formazione specifica proprio per relazionarsi al meglio con i propri iscritti più giovani e contribuire al superamento dei disagi riscontrati”.