Da domenica l’Umbria torna in zona gialla di rischio Covid. La notizia, attesa visti i dati sull’andamento della pandemia in Umbria e sulla sua gestione, è stata anticipata dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. Che ha ricevuto poco fa (nel pomeriggio di venerdì) la telefonata con cui il ministro Speranza anticipava il provvedimento dell’ordinanza poi firmato e che avrà efficacia da domenica, dopo la pubblicazione sabato in Gazzetta Ufficiale.
Umbria in zona gialla Covid, il retroscena
Ordinanza regionale per scuole e negozi
Avuto il via libera dal ministro Speranza sul cambio di colore, la presidente Tesei ha firmato l’ordinanza, che si adegua al nuovo Dpcm, consentendo il rientro in aula di tutte le scuole medie e sospendendo già da questo week end le misure restrittive per il commercio nei giorni festivi.
Le altre regioni che cambiano colore
Con l’Umbria, tornano in zona gialla Marche, Emilia Romagna, Friuli, Puglia.
Campania, Toscana, Valle D’Aosta e la Provincia Autonoma di Bolzano passano da area rossa ad area arancione.
Si rinnovano le misure restrittive vigenti relative alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte.
Zona gialla e nuovo Dpcm: cosa cambia per gli spostamenti
Con il ritorno in zona gialla ci si potrà spostare fuori dal proprio comune. Si potranno raggiungere anche altre regioni in zona gialla, senza bisogno dell’autocertificazione. Ma dal 21 dicembre non sarà più possibile spostarsi dalle regioni, in base al Dpcm.
Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 su tutto il territorio nazionale.
Ci si potrà spostare anche per la caccia e pesca. Tema questo molto dibattuto anche in Umbria, soprattutto dopo che erano state allentate le maglie per la pesca, ma erano rimasti rigidi i divieti per gli spostamenti dei cacciatori, anche per le battute al cinghiale.
Bar e ristoranti
Bar e ristoranti possono riaprire, fino alle 18 e con un numero minimo di clienti ai tavoli (4 se non sono tutti conviventi) in base al nuovo Dpcm. Dopo le 18 è vietato consumare cibi e bevande all’interno dei locali e per strada. L’asporto è consentito fino alle 22.
I mezzi di trasporto potranno avere una capienza fino al 50%.
Restano chiusi cinema, musei, teatri, sale giochi e scommesse, piscine, palestre e centri sportivi.
Scuole
Anche rispetto alle scuole l’Umbria si allinea al Dpcm, senza ulteriori restrizioni. Da mercoledì 9 dicembre anche seconde e terze medie tornano in classe.
Negozi e centri commerciali
In tutta Italia, in base al nuovo Dpcm, i negozi restano aperti fino alle ore 21. Nei giorni festivi e prefestivi, nei centri commerciali saranno aperti sono alimentari, farmacie, parafarmacei, edicole e tabaccai.
Scuole, commercio, sport: l’ordinanza della Regione
Il protocollo per i centri commerciali
L’ordinanza della Regione Umbria sospende già da questo weekend le misure restrittive riguardanti il commercio. Per ciò che concerne i locali commerciali di vicinato, medie e grandi superfici, nonché i centri commerciali e strutture similari, la Regione Umbria fornisce precise linee guida riguardanti numero massimo e modalità di accesso dell’utenza, gestione del personale, norme comportamentali, sanificazione, informazione all’utenza e altri aspetti.
Sport e circoli ricreativi
L’ordinanza della Regione, inoltre, rinnova alcune misure già adottate come il divieto di svolgere attività all’aperto o al chiuso da parte di associazioni e circoli ricreativi e culturali, centri di aggregazione sociale, università del tempo libero e della terza età. Sono vietati i giochi da tavolo, delle carte, biliardo, bocce effettuati nei centri e circoli sportivi pubblici e privati. Sospese anche tutte le attività di gare e competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, in relazione agli sport di squadra e di contatto e svolti dalle associazioni e società dilettantistiche.
È sospeso per il medesimo periodo, limitatamente agli atleti di età inferiore ai 18 anni che militano nelle società e nelle associazioni dilettantistiche e amatoriali degli sport di squadra e di contatto, lo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale. È altresì precluso per tutti l’uso delle parti comuni nonché degli spogliatoi.