Gli anziani pazienti - 3 donne e un uomo - erano tutti ricoverati all'ospedale tifernate dopo il focolaio scoppiato all'interno della residenza sanitaria
Un solo nuovo positivo, nessun guarito ma ben due decessi nelle ultime 24 ore, entrambi anziani ospiti della Muzi Betti ricoverati all’ospedale dopo il focolaio all’interno della struttura.
Le vittime tifernati salgono quindi a 35, quattro delle quali – tre donne e un uomo – erano pazienti della casa di riposo di Città di Castello. “La scomparsa di queste persone è molto triste e ci addolora – ha affermato il sindaco Luciano Bacchetta – purtroppo, nonostante i grandi sforzi che si stanno compiendo alla Muzi Betti, sapevamo che la penetrazione del virus all’interno della struttura avrebbe comportato altissimi rischi di letalità, in presenza di ospiti molto anziani”.
Giovedì 28 gennaio, alle ore 17, si riunirà la commissione consiliare ‘Servizi e Partecipazioni’ per l’audizione dei rappresentanti dell’Asp Muzi Betti, tra cui presidente Andreina Ciubini e dal direttore sanitario Antonio Moni. Alla riunione, che si svolgerà in modalità videoconferenza, è stato invitato anche il direttore del Distretto Alto Tevere dell’Usl Umbria 1 Daniela Felicioni.
“Alla Muzi Betti – ha rimarcato Bacchetta – sono stati presi provvedimenti abbastanza celeri ed efficaci come la creazione di una ‘Zona Bianca’ per accogliere i negativizzati e fare in modo che gli ospiti positivi potessero rimanere a Città di Castello e non dovessero essere trasferiti in altre strutture, parlando di anziani per i quali spostamenti in altre strutture sarebbero stati ancora più dolorosi, complicati e difficili”.
Bacchetta ha quindi ribadito “la necessità di continuare a lavorare tutti assieme, ognuno per le proprie competenze, nella battaglia contro il Covid-19, in attesa della vaccinazione. Invitiamo tutti a continuare a seguire le prescrizioni, perché il calo consistente di positivi tifernati nell’ultima settimana purtroppo non si accompagna in Umbria ad una situazione particolarmente tranquillizzante. Cerchiamo di fare il nostro dovere, con la consapevolezza che dovremo ancora resistere a lungo”.