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Covid-19, Umbria presenta calendario per le riaperture | Parte la lettera a Mattarella

Incontro in video conferenza, oggi pomeriggio, tra il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia e le Regioni che chiedono calendari di riapertura attività personalizzati in base alla diversa diffusione e gestione sanitaria della pandemia di Covid-19

Il tema è caldo e le pressioni forti. Ne va della sopravvivenza di migliaia di attività di commercio e artigianali, dell’horeca che solo ieri ha silenziosamente manifestato per raccontare la propria preoccupazione, della soluzione per tanti genitori di poter tornare a lavorare tranquilli.

Un clima non facile in cui cercare di trovare la soluzione giusta, in cui l‘opposizione in Consiglio regionale spinge per la linea delle regioni “ribelli” e alcuni comuni come Todi spingono sull’autonomia dei comuni per forzare la data delle riaperture.

La posizione del Governo

Ma dopo la presa di posizione di alcune regioni che si stanno organizzando in autonomia per la gestione delle riaperture (Liguria, Toscana, Sicilia e Puglia), il Ministro Boccia dichiara subito in modo chiaro “Le Ordinanze regionali dovranno essere coerenti con il Dpcm del 26 aprile. Minacciando l’invio di diffide per “le parti incoerenti e la richiesta di rimuoverle in caso di allentamento delle misure” . Resta dunque sulla linea dichiarata già a metà aprile di braccio di ferro con gli enti locali che reclamano una propria autonomia di gestione.

Ma la Regione Umbria si è presentata oggi comunque con un atteggiamento di dialogo, ribadendo però con fermezza le proprie istanze, forte dei dati con i dati della gestione dell’emergenza sanitaria, per cui l’Umbria ormai da un paio di settimane risulta a seconda dei parametri sul podio delle migliori performance rispetto alle altre regioni italiane.

D’altronde la presidente Donatella Tesei era stata chiara, subito dopo la presentazione del dpcm “Fase-2” dichiarando che il decreto “imbavaglia le Regioni”.

L’apertura all’accoglienza di calendari territoriali, però c’era già stata da parte del Presidente del Consiglio Conte a inizio settimana, poi la conferma dal Ministero deputato: in base al monitoraggio ci potranno essere dal 18 maggio scelte differenziate” tra le Regioni sulla base dell’incidenza epidemiologica.

Il risultato della giornata

A quanto è dato sapere, il confronto in videoconferenza tra il ministro Boccia e le regioni appartenenti politicamente allo schieramento di centrodestra si è trasformato in scontro.

Tanto che i 13 governi locali hanno scritto una lettera a Conte Boccia e, per conoscenza, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oltre che ai presidenti di Camera e Senato.

Proposte al Governo per la Fase 2: più competenze alle Regioni, si legge nel titolo.Tra i firmatari ovviamente è presente anche l’Umbria, insieme a ai governatori di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Veneto e dal presidente della Provincia autonoma di Trento.

“Adesso inizia la fase 2– scrivono i governatori- è una fase nuova, che si giustifica per una progressiva diminuzione dell’emergenza. Per questo motivo, è essenziale che si ritorni progressivamente ad un più pieno rispetto dell’assetto costituzionale e del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni, sempre in applicazione dei principi di sussidiarietà e leale collaborazione”

Il calendario delle riaperture in Umbria, che sembrava aver ottenuto un primo parere positivo da parte del comitato tecnico scientifico, dovrà attendere i nuovi sviluppi del confronto prima di vedere la luce.

Con il contributo di Dire.it