Manifestazione in piazza, a Terni, dei settori colpiti dalle restrizioni. Gli imprenditori chiedono riaperture in sicurezza ed esenzione dalle tasse.
Giovedì 22 aprile in Piazza Europa, a Terni, pasticceri, baristi, ristoratori, proprietari di discoteche e palestre si sono riuniti tutti insieme in occasione di una manifestazione che si è svolta nel pieno rispetto delle norme anticontagio. Un momento importante, dunque, in occasione del quale i cittadini hanno espresso il desiderio di tornare a lavorare, seguendo le disposizioni atte al contrasto del virus, ma, soprattutto, il proprio buon senso.
Un graduale ritorno alla normalità
Anche se nulla è ancora di ufficiale, il prossimo 26 aprile, secondo quanto annunciato dal Governo, verrà inaugurato il calendario delle ripartenze. Presumibilmente, infatti, verrà reintrodotta la zona gialla, e qui bar e ristoranti avranno la possibilità di riaprire sia a pranzo che a cena, ma solo chi dispone di posti all’aperto. Tuttavia, per quanto riguarda la cena, ci saranno delle limitazioni orarie, dato che il coprifuoco delle 22 resterà, comunque, in vigore. Per quanto riguarda lo sport, invece, in zona gialla alzeranno nuovamente le saracinesche i centri sportivi, nei quali sarà possibile svolgere attività sportiva soltanto all’aperto.
Il malcontento dei lavoratori
Si inizia, quindi, a intravedere la luce in fondo al tunnel. I settori maggiormente colpiti dalle restrizioni, però, non sono soddisfatti: chi, infatti, avrebbe il piacere di cenare al ristorante, sapendo di dover rispettare il coprifuoco delle 22? Chi uscirebbe la sera per andare a prendere un gelato, sapendo di dover rientrare a casa entro un determinato orario? Un piccolo passo in avanti sembra stia per compiersi, ma non basta a restituire serenità a migliaia di famiglie ternane, “soprattutto – afferma Francesco Favorito, rappresentante della categoria dei pasticceri – quando arrivano bollette importanti da pagare, anche di 10.000 o 15.000 euro”.
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Troppe tasse e poco lavoro
Dello stesso parere il Presidente della “Associazione Provinciale Cuochi Terni”, Carlo Ghista, il quale afferma: “la manifestazione è stata organizzata per chiedere che vengano annullate le tasse come Imu, Tari, Occupazione suolo pubblico”; “queste tasse – continua – non devono soffocare una città che ha già molte serrande abbassate”.
Il tono del direttore Confesercenti Terni
Ha parlato, dinanzi ai presenti, anche Daniele Stellati, direttore Confesercenti Terni: “vedo qui, oggi, ristoranti, bar, palestre, artigiani, categorie che provano un forte senso di abbandono e incomprensione, soggetti chiamati a fare sacrifici, soggetti ai quali sono state imposte normative per l’adeguamento dei locali ma non è stato concesso di lavorare, come promesso”. “Pertanto – conclude Stellati – è normale che la città senta il bisogno di esprimere la propria preoccupazione”.
Lavorare è un diritto
Infine è salito sul palco installato in Piazza Europa il rappresentante dei baristi: Claudio Natalini, titolare di una attività centenaria, ha espressamente dichiarato di sentirsi vuoto come una tazza, la stessa tazza che utilizzava per servire un caffè o un cappuccino ai suoi clienti. “Oggi – dichiara Claudio – mi vedo privato del diritto al lavoro”, e un Paese che non lascia intravedere ai propri giovani la possibilità di realizzarsi è un Paese che riparte sconfitto.