Su 764 positivi in Umbria, appena 10 ricoverati in ospedale. Aumentano i contagi nella fascia d'età 14-24 anni, finalmente da questa settimana possono vaccinarsi anche loro
Sono 76 i nuovi casi di Covid-19 in Umbria oggi (20 luglio). Con gli attualmente positivi che salgono a 764. Ma appena 10 (1 più di ieri) sono le persone ricoverate in ospedale, di cui solo 1 in terapia intensiva.
Il tutto a fronte di 2.308 tamponi molecolari e 3.113 test antigenici. Il tasso di positività sale all’1,4%.
Covid in Umbria, la riunione del Centro operativo regionale
E l’andamento epidemiologico del Covid-19 in Umbria, che registra un aumento di positivi – pur restando molto bassa l’ospedalizzazione – è stato oggetto dell’odierna riunione del Centro operativo regionale, presieduto dal direttore regionale, Stefano Nodessi Proietti, presenti – tra gli altri – il direttore regionale alla sanità, Massimo Braganti, ed il Commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Massimo D’Angelo.
A fronte dell’incremento in Umbria dei positivi al Coronavirus, il Cor ha voluto rivolgere un appello affinché tutti osservino comportamenti rispettosi delle regole, e per una maggiore adesione alla campagna vaccinale.
Aumentano contagi nella fascia 14-24 anni
Dall’analisi dei dati, emerge con sempre maggiore evidenza il crescere dei contagi tra i giovani da 14 a 24 anni; un dato – sottolinea la Regione – che evidenzia la scarsa propensione dei giovani al rispetto delle regole del distanziamento.
Vaccini ai giovanissimi, finalmente si inizia
La nota del Cor non lo dice, ma il dato evidenzia ancora di più i ritardi della Regione Umbria nel vaccinare gli under 30. Soltanto questa settimana, infatti, si è finalmente iniziato a somministrare il vaccino ai giovanissimi. Molti dei quali in attesa da mesi e penalizzati dalla scelta di anticipare le seconde dosi inizialmente spostate a 42 giorni. Che ha favorito le persone con maggiori rischi per la salute in caso di positività al virus.
Il centro operativo regionale, a questo proposito, evidenzia come “emerge chiaramente che nei soggetti che contraggono il virus e sono vaccinati con ciclo completo, il rischio di ospedalizzazione si riduce in maniera drastica rispetto ai soggetti contagiati e non vaccinati“.