Cronaca

Cosec Terni, la ‘guerra’ sulle scuole comunali si sposta in consiglio

Non si arresta il braccio di ferro tra i genitori dei piccoli delle scuole comunali e l’amministrazione; dopo le bollenti dichiarazioni sulla ‘misteriosa sparizione’ delle scuole “Trebisonda” e “Il grillo parlante” , dalle liste e dai moduli per le iscrizioni e delle conferme, circostanza definita dai genitori come “scempio” nella condotta e con “orrore e ribrezzo” per quanto riguarda le modalità, ora si chiede un’audizione in Comune. Ecco il contenuto della missiva:

“I sottoscrittori della presente lettera aperta intendono esprimere la propria profonda convinzione sulla presenza di un valore aggiunto nelle scuole comunali dell’infanzia, rispetto alla generalità delle omologhe e, comunque, qualitativamente ineccepibili scuole statali.
Tale valore è individuabile in una molteplicità di fattori, alcuni dei quali oggettivi, come il numero elevato di ore di compresenza delle insegnanti, con maggiore concentrazione negli orari di attività didattica strutturata e il numero massimo di bambini per classe/sezione molto inferiore, altri, forse meno misurabili, ma altrettanto evidenti e osservabili, che attengono ad forte radicamento con e sul territorio, alla predisposizione alla sperimentazione e alla spinta verso la didattica laboratoriale, in aggiunta e non in alternativa a quella tradizionale, alla consolidata esperienza di continuità sia orizzontale che verticale, alla maggiore facilità e velocità di comunicazione e condivisione dei saperi, alla flessibilità derivante dalla “prossimità” con la struttura amministrativa, che permette di sviluppare sinergie proficue tra l’Amministrazione, gli operatori scolastici, i genitori, i bambini e il territorio.
Appare evidente come la scelta da parte delle famiglie, della scuola dell’infanzia comunale non sia stata e non sia attualmente né casuale, né di tipo puramente pratico-organizzativo. Al contrario sono tutte, quelle sopra citate, ragioni fondate sulla qualità, percepita quotidianamente perché reale e vissuta, dell’offerta formativa delle scuole comunali.
Una qualità che trova la propria più elevata espressione per quanto attiene all’inserimento di bambine e bambini diversamente abili, ai quali si assicura la presenza di un’insegnante aggiuntiva per 15/18 ore settimanali (a fronte di una media, nella scuola statale, di un insegnante ogni 4 bambini diversamente abili), di supporto al gruppo classe, per favorire, quanto più possibile, l’integrazione, la relazione e la partecipazione all’attività scolastica nella sua interezza, in stretta connessione con specifici progetti personalizzati.

Per tutto quanto esposto, ai sottoscrittori della presente lettera il percorso scelto dall’A.C. che da settembre vedrà le scuole comunali scendere da sei (9 sezioni, 225 bambini accolti) a tre (4 sezioni, 100 bambini accolti), risulta tuttora inspiegabile e soprattutto non giustificabile con le sole e aride motivazioni economiche.
Le scuole destinate ad essere chiuse a partire da settembre accolgono un nutrito gruppo di bambini, tra i quali anche alcuni bimbi diversamente abili, i quali compiono 5 anni nel corso del 2017 e che, quindi, saranno costretti a cambiare scuola ed insegnanti, con le ripercussioni negative che si possono facilmente immaginare, per l’ultimo anno di frequenza alla scuola dell’infanzia e ad un solo anno scolastico di distanza dall’inizio della scuola primaria: anche per questo, a maggior ragione, le scelte dell’A.C. appaiono quantomeno discutibili sul piano etico.

In conseguenza di quanto esposto, da tutti i sottoscrittori fortemente sentito e condiviso, si
chiede
una audizione urgente da parte del Consiglio Comunale, al fine di presentare una richiesta volta a mantenere, per l’a.s. 2017-2018 i presidi delle Scuole comunali dell’Infanzia “Borgo TreBisOnda” e “Grillo Parlante”, eventualmente anche con una condivisione degli spazi (es.: nel caso della scuola “Grillo Parlante” con il nuovo servizio in fase di progettazione), nella convinzione che il Consiglio Comunale possa e voglia farsi carico e portavoce delle necessità e dei bisogni dei piccoli cittadini, dimostrando la dovuta attenzione, in particolare per la delicata situazione dei bambini diversamente abili che frequentano tali scuole e delle loro famiglie”.