di Movimento 5 Stelle Perugia
Tra le varie voci il costo dell'energia ammonta solo al 30 per cento del totale. E il resto? Circa il 22 per cento serve per ammortizzare i costi di gestione della rete. Un altro 14 per cento sono imposte. Il ricarico che va agli operatori vale circa il 10 per cento. Infine c'è una quota che varia dal 3 al 5 per cento, la cosiddetta “componente A3″…”destinata a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili e “assimilate” mediante un sistema di incentivi…”. Per fare un esempio, la Germania destina alle fonte rinnovabili il 10 per cento. In Italia, invece, il 3-5 per cento è ulteriormente suddiviso: il 35 per cento viene assorbito dai certificati verdi, il 31 per cento finanzia il Cip6 e quindi le fonti “assimilate” come l'energia prodotta con gli inceneritori. Le “assimilate” si sono mangiate la quota più grossa togliendo fondi all'energia verde. Secondo la relazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas del 2009, su 4.204 milioni di euro raccolti per gli incentivi Cip6, solo 1.268 sono andati alle rinnovabili.
All'interno della voce A3 c'è, quasi nascosta, la voce A2 che copre i costi per lo smantellamento delle centrali già dismesse. Le stime (al 2007) indicano che i costi per i rifiuti nucleari sono arrivati alla stratosferica cifra di 500 milioni di euro all'anno. Se li intasca la Sogin. Nata nel 1999, 800 dipendenti, in 11 anni non è andata oltre un decimo del suo programma costitutivo.
Anche per questo crediamo che il nucleare sua una truffa (oltre che rischioso), pertanto noi del Movimento 5 Stelle si andrà a votare per il referendum sul nucleare mettendo una X sul si. Inoltre saremo in Piazza della Repubblica a Perugia, Sabato 28 alle ore 17 e 30 per far conoscere nel dettaglio al pubblico il nostro programma in materia energetica.