Qualche anno fa poche bandierine e pochi presenti ai presidi ai sostenitori degli ambientalisti che proprio non volevano sentir parlare di inceneritori a Terni. Nel corteo di oggi c’è stata la rivincita dei sostenitori del Comitato No Inceneritori Terni che è riuscito a riunire centinaia di persone in un corteo che ha sfilato pacificamente e civilmente per le vie della città. In un momento in cui comparti come la chimica e l’industria pesante non costituiscono più una garanzia per il futuro di migliaia di lavoratori, le coscienze ‘verdi’ dei ternani sembrano essersi svegliate anche alla luce dei dati non certo confortanti che arrivano da studi medici ed enti come lo “Studio Sentieri”, Arpa e Legambiente. L’alta incidenza di mortalità, allergie, problemi cardiovascolari e respiratori connessi all’inquinamento atmosferico e le campagne di sensibilizzazione al problema di un mondo ecosostenibile sembrano aver fatto presa sui più giovani, ma non solo.
L’eredità lasciata da almeno un secolo di disinteresse è pesante e difficile da smaltire, ma anche le recenti politiche sulla differenziata avviate dall’amministrazione locale trovano conferme a una nuova coscienza popolare.
Più di mille hanno sfilato, senza bandiere di partito né vessilli, ma uniti nel coro “Terni non vuole l’inceneritore”, slogan al quale hanno dato forza anche i sostenitori del “Comitato Vascigliano”, “Osservatorio di Borgo Giglione”, “Trivelle zero delle Marche”, ma anche i rappresentanti del Cosec (il comitato di genitori che sta lottando contro la chiusura delle mense scolastiche in loco), a testimonianza della trasversalità del movimento.
La testa del corteo ha fatto capolinea a Palazzo Spada, dove Fabio Neri, del Comitato No Inceneritori ha arringato i manifestanti: “Siamo riusciti a rallentare l’iter delle Conferenze dei Servizi nei mesi scorsi, ma ora dobbiamo stare attenti allo sblocca Italia e dobbiamo far sapere alla Governatrice Marini che Terni non vuole un altro inceneritore” – riferendosi agli incontri che c’erano stati sulla possibilità di concedere ad Acea i permessi per attivare la bocca dell’inceneritore.
Nei giorni scorsi anche l’assessore all’Ambiente, Emilio Giacchetti, aveva espresso contrarietà alla prospettiva dell’accensione di un ulteriore inceneritore nella conca.
“L’unica soluzione – prosegue Neri – è la chiusura degli impianti perché gli interessi di pochi non possono danneggiare i polmoni di tutti. Chi lotta non perde mai”.
“Dopo anni di promesse – conclude Neri – sembra che il Comune di Terni, quest’anno, abbia deciso di fare veramente la raccolta differenziata porta a porta. Siamo noi che dobbiamo dimostrare che la raccolta differenziata, se ben fatta, è efficace e non lasciare alla politica i dati, altrimenti ci verranno raccontate sempre altre storie”.
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