Il giudice del tribunale di Spoleto Tommaso Sdogati è stato sospeso per 2 mesi dall’incarico. Lo ha deciso oggi il giudice per le indagini preliminari di Firenze Angelo Antonio Pezzuti.
La misura interdittiva è arrivata oggi dopo che il gip si era riservato la decisione al termine dell’interrogatorio di garanzia del magistrato spoletino che era avvenuto il 20 dicembre.
Contro il provvedimento del gip, comunque, il difensore del giudice, l’avvocato Guido Maria Rondoni, annuncia che presenterà ricorso al Tribunale del Riesame.
Sdogati è coinvolto nell’inchiesta della Procura di Firenze che il 16 dicembre scorso aveva portato agli arresti domiciliari la sua compagna, l’avvocatessa Nicoletta Pompei, ed il compagno di studio di questa, l’avvocato Mauro Bertoldi. L’accusa per tutti è di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.
Secondo le accuse, il magistrato spoletino, su pressioni della fidanzata, avrebbe spinto per far iscrivere l’avvocato Bertoldi tra le liste dei delegati per le vendite giudiziarie. Ma avrebbe anche sollecitato un altro giudice (estraneo alle accuse) affinché a questi fosse assegnata un’asta. Tra gli avvocati Bertoldi e Pompei sarebbe esistito un accordo per la spartizione del denaro provento dalle esecuzioni immobiliari poi assegnate.
Diverse le intercettazioni che inguaiano il giudice di Spoleto, anche se il fulcro dell’inchiesta riguarda i due avvocati, accusati anche di aver fatto pagare ad una coppia di Gubbio 11.500 euro per pilotare l’asta della loro casa pignorata, senza il realtà avere comunque il poter per farlo. Per questa accusa Pompei e Bertoldi devono rispondere anche del reato di traffico di influenze illecite.
I due legali al momento rimangono agli arresti domiciliari. Per Bertoldi si è discusso martedì il ricorso davanti al tribunale delle Libertà, con i giudici che dovranno pronunciarsi nei prossimi giorni, mentre al Riesame ricorrerà anche il difensore della Pompei.