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Coronavirus, stretta su alcuni comuni del Perugino per evitare la zona rossa in tutta l’Umbria

Coronavirus, la Regione è pronta a misure restrittive “mirate” su alcuni comuni del Perugino per evitare la zona rossa in tutta l’Umbria.

Quei comuni dove l’incidenza (cioè il numero dei positivi ogni 100 mila abitanti) risulta particolarmente elevata (sopra a 250). Ed è questo l’indicatore (più dell’indice Rt) che l’Istituto superiore di sanità valuta ora per stabilire se la circolazione del virus è sotto controllo in un determinato territorio.

I comuni a rischio stretta

Attualmente i comuni con un’indice di incidenza maggiore (e quindi a rischio di una stretta) sono Magione, Torgiano, Deruta, Bettona, Collazzone e Fratta Todina nella zona vicino a Perugia. E Vallo di Nera in Valnerina, dove attualmente ci sono più di 25 positivi ogni mille abitanti.

Il Comitato tecnico scientifico si incontrerà già domani con le Asl di riferimento per valutare le singole situazioni, anche sulla base del numero della popolazione. Perché è ovvio che nei comuni con pochi abitanti anche poi cluster familiari fanno schizzare l’incidenza.

“Provvedimenti puntuali e mirati”

L’assessore Luca Coletto e il direttore Claudio Dario hanno anticipato che la Regione assumerà provvedimenti “sistematici, mirati e localizzati sulle aree a maggiore incidenza Covid. Questo, è stato spiegato, per evitare “che tutta l’Umbria diventi zona rossa“.


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La situazione di Perugia

Un confronto sarà fatto anche con il Comune di Perugia, dove nell’ultima settimana l’incidenza è stata superiore ai 350 casi settimanali ogni 100 mila abitanti. Possibile anche che, vista la dimensione del territorio comunale, si possano assumere provvedimenti che riguardino solo alcune zone o frazioni.

L’indice Rt

Quanto all’indice Rt, l’Istituto superiore di sanità calcola per l’Umbria quello nei 14 giorni precedenti a 0,96. Il nucleo epidemiologico umbro calcola per le ultime 2 settimane un indice Rt a 1,14.

Domani le nuove fasce di rischio

Venerdì la Cabina di regia nazionale fornirà i dati sulla base dei quali il Ministero della Salute assegnerà le nuove fasce di colore in base al rischio Covid. Proprio in ragione del fatto che verrà preso a riferimento l’indice Rt delle precedenti due settimane, il rischio per l’Umbria di ritrovarsi in zona rossa non è immediato. Quasi certamente, dunque, si resterà in zona arancione.

Ma potrebbe diventare un rischio concreto negli ultimi giorni – evidenzia Dario, componente della Cabina di regia nazionale – in ragione degli aumenti dei ricoveri (in particolare nelle terapie intensive) nell’ultima settimana.

Coletto: servono protocolli per le cure domiciliari

L’assessore Coletto invoca l’approvazione da parte di Aifa di protocolli per le cure domiciliari, così da diminuire le ospedalizzazioni dei pazienti Covid e il ricovero alle terapie intensive.


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