Ha temuto sin da subito di aver contratto il Coronavirus e per questo ha adottato tutte le precauzioni necessarie. Ma per diversi giorni in molti non hanno preso in considerazione il suo caso, né il medico di base né quelli del pronto soccorso di Foligno che lo hanno rimandato a casa.
Il caso dell’uomo di Bastia Umbra
Stiamo parlando dell’uomo di Bastia Umbra che fa parte dei 16 casi positivi comunicati ieri dalla Regione Umbria. A chiarire la situazione sono stati i familiari dell’uomo (anche loro in quarantena volontaria), la cui situazione si è aggravata ieri sera tanto da necessitare lo spostamento dal reparto di malattie infettive di Perugia alla terapia intensiva.
Il contagio dell’uomo sarebbe avvenuto in Liguria, dove il bastiolo si è recato per lavoro il 20 febbraio. Quattro giorni dopo ha iniziato ad avere la febbre ed ha contattato il medico di medicina generale. Questi lo avrebbe rassicurato parlando di “una banalissima influenza presa dal figlio”. L’uomo, però, non convinto della situazione, ha deciso di mettersi autonomamente in quarantena, dotandosi di mascherina che non ha mai abbandonato nei giorni successivi.
Dopo che i due cicli di antibiotico prescritti dal medico non hanno fatto effetto, l’uomo ha deciso di recarsi al pronto soccorso di Foligno, sempre senza abbandonare la mascherina. Ma da lì, ben presto l’uomo è stato rimandato a casa. Due giorni fa però è stato colto da una crisi respiratoria. A quel punto è intervenuto il 118 che lo ha trasferito al reparto di malattie infettive di Perugia. Qui è stato finalmente sottoposto a tampone per il Coronavirus che è risultato positivo. Le sue condizioni successivamente si sono purtroppo aggravate, tanto da necessitare il trasferimento in terapia intensiva.
Medici in quarantena, positivi i familiari dell’uomo
Si tratta dunque del secondo umbro affetto da Covid-19 in terapia intensiva al Santa Maria della Misericordia.
Secondo quanto riporta oggi La Nazione, i medici del pronto soccorso di Foligno che sono stati a contatto con l’uomo nei giorni scorsi ora sono stati messi in quarantena. Anche se proprio questa notte il Governo ha annunciato che per i medici in contatto con persone positive al Coronavirus che non presentino sintomi non sarà più previsto l’isolamento fiduciario.
Nel frattempo anche i familiari dell’uomo sono risultati positivi al tampone. Lo comunica il sindaco di Bastia Umbra, Paola Lungarotti.
Lungarotti: “Mantenete la calma”
“Relativamente al caso di Covid-19 a Bastia Umbra di cui si è data notizia ieri, – evidenzia il primo cittadino – confermo di aver avuto oggi dall’Asl 1 comunicazione di ulteriori due tamponi positivi nella stessa famiglia. L’Asl sta monitorando e contattando tutte le persone che sono state in contatto con i pazienti per il controllo del caso. Voglio dire ai miei concittadini che è adesso che dobbiamo mantenere maggiormente la calma, non farci prendere dal panico e seguire invece con attenzione tutte le precauzioni che ci sono state indicate per evitare il contagio. A breve mi incontrerò con lo staff di emergenza civile – centro operativo comunale (Coc) che va attivato in questa situazione per emettere la necessaria seconda ordinanza operativa”.
In 24 contagiati, 348 in isolamento
Intanto salgono a 24 le persone positive al Coronavirus in Umbria. Lo comunica la Regione. Il dato è aggiornato alla mezzanotte del 6 marzo.
Ai 16 casi dei quali era già stata accertata nella giornata di ieri la positività, quindi, si aggiungono altri 8 nuovi soggetti che hanno contratto l’infezione e che, al momento, sono in isolamento nelle loro abitazioni seguiti dai medici delle Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2.
Attualmente dei 24 soggetti positivi restano ricoverati in 4, di cui 2 in terapia intensiva nell’Ospedale di Perugia, 1 nel reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Terni e 1 nel reparto di malattie infettive di Perugia.
Le persone in osservazione sono 348. Si tratta di persone in buona salute, ma sotto controllo medico perché venute a contatto con soggetti risultati positivi al virus Covid-19. Di questi, 258 sono nella provincia di Perugia e 90 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 del 6 marzo, sono stati eseguiti 134 tamponi.
In quarantena anche 9 studenti di ingegneria fuori sede
Tra le persone in isolamento ci sono anche 9 studenti dell’Università di Perugia (dipartimento di ingegneria) fuori sede.
Per loro è stato attivato – grazie ad un accordo tra una società privata di ristorazione e l’Adisu – un servizio di consegna dei pasti. Il servizio durerà almeno 15 giorni.
“In Umbria contagio contenuto”
“Al momento il contagio in Umbria è contenuto – spiega il direttore regionale alla sanità, Claudio Dario – e il numero delle persone in isolamento non deve destare preoccupazione ai cittadini, ma al contrario, dimostra che la rete dei controlli che ha attivato la Task Force regionale sta funzionando e che siamo riusciti a contattare e monitorare le persone entrate in contatto con i soggetti positivi al virus”.
Dario ribadisce ai cittadini che “l’isolamento fiduciario di soggetti sani presumibilmente venuti a contatto con soggetti infettati, è una misura volta a prevenire la diffusione di una malattia infettiva nella comunità. In questo periodo di isolamento fiduciario – spiega – gli operatori del Servizio di Igiene o Sanità Pubblica contattano quotidianamente la persona sorvegliata, per avere notizie sulle sue condizioni cliniche di salute. Il soggetto è informato di provvedere all’autocontrollo domiciliare della temperatura corporea due volte al giorno e di controllare l’eventuale comparsa di sintomi, anche lievi. In caso di comparsa di febbre o sintomi lievi il paziente deve contattare telefonicamente il medico curante e per sintomatologia più severa il 118, in entrambi i casi comunicando la sua situazione di isolamento domiciliare fiduciario”.
La Task Force regionale continua a monitorare in modo costante la situazione e sono in corso continui accertamenti.